La Russia continua sostenere le operazioni militari del regime siriano dopo l’attacco nel provincia di Idlib, fa sapere Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “La Russia e le sue forze armate continuano le operazioni per sostenere l’operazione anti-terrorismo per la liberazione del Paese condotte dalle forze armate siriane”. L’opposizione siriana ha affermato che oltre 70 persone sono state uccise e oltre 200 ferite in un attacco di armi chimiche a Khan Sheikun, nelle provincia di Idlib, dando all’esercito siriano la responsabilità dell’accaduto. Il ministero della Difesa russo ha detto che l’attacco aereo nei pressi è stato effettuato da aerei siriani, che hanno colpito un deposito dei terroristi, dove erano immagazzinate armi chimiche che dovevano essere consegnate in Iraq. Intanto, Gran bretagna, Francia e Stati uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che si riunirà oggi in seduta d’emergenza, che condanna il sospetto attacco chimico in Siria avvenuto ieri e chiede un’indagine completa. Il testo, ottenuto dall’Afp, chiede all’Organizzazione contro le armi chimiche di riferire al più presto sugli elementi raccolti dalla missione di controllo dei fatti sull’attacco di ieri. Il testo è stato fatto circolare tra i 15 membri del Consiglio alla vigilia dell’incontro d’emergenza richiesto dalla Francia e dalla Gran Bretagna per discutere dell’attacco su Khan Sheikhoun.
Parigi, Londra e Washington fanno pressione per ottenere un voto sulla bozza di risoluzione già nel meeting di oggi al Palazzo di vetro, ma non è chiaro se la Russia sosterrà il testo, secondo fonti diplomatiche. La risoluzione “condanna nel modo più duro l’uso di armi chimiche” in Siria e in particolare l’attacco a Khan Sheikhun ed esprime “oltraggio” per l’uso di gas tossici nella guerra che dura da sei anni. Inoltre chiede al panel Onu per il bando delle armi chimiche di determinare la responsabilità degli attacchi in Siria. Il testo, inoltre, esige che la Siria consegni tutti i piani di volo e altre informazioni sulle operazioni militari per la giornata dell’assalto e che fornisca i nomi dei comandanti degli squadroni di elicotteri agli investigatori Onu consentendo alla missione onusiana di incontrare gli ufficiali entro cinque giorni dalla richiesta. Infine, secondo la risoluzione, la Siria autorizzerà il team di esperti a visitare le basi aeree da cui sono partite le missioni con presunte armi chimiche a bordo. E, ultimo punto, nella risoluzione si prevede il ricorso a nuove sanzioni. Condanna l’attentato anche il segretario generale della Lega araba, Ahmed Abul Gheit, definendolo “un enorme crimine”. “Colpire e uccidere civili con questi metodi interdetti è considerato come un enorme crimine e un atto barbaro”, ha affermato Gheit.
Gli autori “non sfuggiranno alla giustizia e devono essere puniti dalla comunità internazionale, secondo il diritto internazionale”, ha aggiunto, senza indicare alcun responsabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, frattanto, fa sapere che alcune delle vittime del presunto attacco chimico mostrano dei sintomi compatibili con l’esposizione ad una categoria di sostanze chimiche che include gli agenti nervini. L’Oms sottolinea “l’apparente assenza di ferite esterne in casi in cui si ha la rapida apparizione di sintomi simili, comprese le difficoltà respiratorie acute, come principale causa di morte”. “Alcuni casi mostrerebbero ulteriori segni compatibili con l’esposizione a delle sostanze chimiche organofosforiche, una categoria di sostanze che include gli agenti nervini”, conclude l’Oms. “Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria – ha detto Papa Francesco -. Esprimo la mia ferma deplorazione per l`inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini”. “Prego per le vittime e i loro familiari e faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale – ha aggiunto – affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell`insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione”.