Bomba forse non finita, ipotesi uso Tatp. Altri sospetti coinvolti

Bomba forse non finita, ipotesi uso Tatp. Altri sospetti coinvolti
Il vice commissario della Metropolitan Police Neil Basu
16 settembre 2017

Ci sono altri potenziali sospetti coinvolti nell’attentato di ieri alla metro di Londra. Lo conferma il vice commissario della Metropolitan Police Neil Basu, rimarcando che la polizia li sta attivamente ricercando. Neil Basu è anche consapevole del pericolo “probabile e imminente” di altri attacchi. La bomba esplosa parzialmente ieri su un treno della metropolitana di Londra potrebbe essere stata composta di Tatp, un esplosivo noto come “Madre di Satana” perché molto instabile, e forse non era ancora finita. Secondo fonti di polizia interpellate dal Guardian l’indagine sull’attentato si sta orientando su un movente islamista, anche se la rivendicazione dell’Isis di ieri non è tenuta in grande conto. E anche se gli esperti avvertono che è presto per determinare con certezza l’esplosivo utilizzato, continua a circolare in modo insistente l’ipotesi che per l’esplosione di ieri sia stato usato del Tatp: il tabloid Daily mirror apre con “Madre di Satana, la bomba sulla Tube”. Il Tatp, triacetone triperossido, può essere innescato da calore, frizione, elettricità statica o semplicemente dal movimento. Fu usato negli attacchi di Londra del 7 luglio 2005, quando quattro kamikaze detonarono bombe nella metropolitana di Londra e su un autobus, uccidendo 52 persone. Tatp era l’esplosivo che ad agosto ha fatto saltare in aria accidentalmente una villetta del sud della Catalogna dove un commando jihadista stava progettando un attentato, un episodio che poi ha condotto alla strage sulla Rambla di Barcellona. Il generale Chip Chapman, ex capo dell’antiterrorismo britannico, ha detto alla Bbc che un malfunzionamento simile a quello avvenuto nella villetta di Alcanar potrebbe aver causato lo scoppio di ieri, che ha ferito non gravemente 29 persone.

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Secondo il generale nel caso del treno fermo alla stazione di Parsons Green la composizione chimica dell’esplosivo era sbagliata oppure il timer non è riuscito a far detonare il composto. “Certamente non ha funzionato a dovere perché un’oncia (poco più di 28 grammi) di Tatp è sufficiente a far saltare le portiere di un’auto” ha detto. Secondo l’ex ufficiale dell’antiterrorismo Chris Phillips, il composto trovato in un secchio in una busta per surgelati nel vagone del treno potrebbe indicare che la bomba non era finita, ma ancora nella fasi preparatorie. Il composto va tenuto al freddo, ha spiegato. E forse l’attentatore si è spaventato: quando ha visto comparire bolle nell’amalgama contenuta nel secchio ha tentato di liberarsene. Il fatto che l’ordigno avesse un timer significa che l’attentatore non è un kamikaze, ha detto Phillips. Stamani la polizia che indaga sull’esplosione ha arrestato un diciottenne al porto di Dover, un arresto che ha definito “significativo”. Non ha diffuso il nome dell’arrestato per “forti ragioni investigative” e ha detto che ci saranno altri sviluppi nelle prossime ore. Secondo il Guardian l’antiterrorismo britannico si sta orientando su un movente islamista dell’attentato, anche se la rivendicazione dell’Isis di ieri non viene ritenuta attendibile. L’organizzazione jihadista infatti ha spesso rivendicato attacchi con cui non aveva nulla a che fare. Le indagini stato cercando di capire se altri, oltre al ragazzo arrestato stamani, abbiano messo la bomba sul treno o abbiano collaborato alla preparazione dell’ordigno.

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