Cronaca

Attacco No Tav al cantiere, 2 feriti in Val di Susa

Con l’oscurità è tornata la calma nei boschi attorno al cantiere Tav di Chiomonte (Torino). I manifestanti sono rientrati verso il centro del paese di Giaglione, dove si erano radunati in mattinata insieme ad altri attivisti del movimento No Tav. I tafferugli in Val Susa, sono scoppiati nel corso di una manifestazione dei No Tav, dopo un’assemblea nella piazza di Giaglione (TO ) questa mattina. I protestanti si sono messi in marcia in direzione del cantiere per l’alta velocità Torino-Lione per contestare l’operazione di allargamento di inizio settimana. Una buona parte del corteo ha preso i sentieri per provare a raggiungere località Mulini. Circa 250 i manifestanti. C’è stato un primo attacco con bombe carte e artifici pirotecnici a cui le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni.

Un finanziere e un poliziotto feriti negli scontri in Valsusa. I manifestanti, che cercavano di raggiungere il cantiere della linea ad alta velocità Torino-Lione, si sono dispersi fra i sentieri nei boschi dopo non essere riusciti nell’intento di aver accesso all’area dei lavori, nonostante vari tentativi dall’alto e dal basso. Ci sono stati lanci di bombe carta, petardi e sassi in direzione delle forze dell’ordine, che hanno risposto con un consistente lancio di lacrimogeni su tre fronti. I lanci sono stati a distanza – fanno sapere dalla questura – non c’è stato un contatto diretto. Il finanziere e il poliziotto feriti non sono stati colpiti da bombe carta o sassi, ma si sono procurati degli infortuni durante i momenti concitati del confronto.

“Torino sarà bellissima se ci sarà lavoro e speranza per tutti. Altrimenti sarà bellissima solo per quella parte di città che sta bene”. Così Mino Giachino, esponente di spicco dei Si Tav e fondatore del movimento Sì Tav Sì lavoro che si sono ritrovati questa mattina per una manifestazione in piazza Castello a Torino. “Siamo qui a fronte dei ripetuti attacchi al cantiere del futuro. La Tav è l’opera del futuro, che rilancerà il lavoro in bassa Val di Susa, a Torino e nel paese”, sostiene Giachino. Per i Si Tav la Torino-Lione “ci rimetterà in rete con il mercato mondiale, con l’economia globale. Farà ritornare Torino al centro degli investimenti esteri che negli ultimi anni non ci sono più stati”. “Dire no alla Tav – continua Giachino – vuol dire di no al lavoro e alla speranza di futuro. Invito i giovani che vanno a protestare davanti al cantiere a mettere le loro energie insieme alle nostre per costruire il futuro, perché noi rappresentiamo la società civile che vuole modificare le cose non la società civile dei salotti”.

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redazione