Attacco ucraino con missili americani Atacms: tensione alle stelle mentre Mosca minaccia risposta nucleare

Attacco ucraino con missili americani Atacms: tensione alle stelle mentre Mosca minaccia risposta nucleare
Vladimir Putin
19 novembre 2024

Le Forze di Difesa ucraine hanno colpito per la prima volta il territorio russo utilizzando i missili balistici a lungo raggio Atacms di fabbricazione statunitense. Secondo fonti delle Forze di Difesa di Kiev, il bersaglio sarebbe stato un deposito militare nei pressi della città di Karachev, nella regione di Bryansk. La notizia, inizialmente riportata da RBC-Ucraina e confermata da altre testate locali, non ha trovato però conferme ufficiali da parte delle autorità ucraine.

Il raid e i dettagli sull’arsenale colpito

Lo Stato Maggiore ucraino ha dichiarato che, nella notte tra il 18 e il 19 novembre, le truppe hanno attaccato un arsenale logistico russo vicino Karachev, evitando di specificare l’arma utilizzata. Tuttavia, una fonte di Forbes Ucraina ha identificato il bersaglio come il 67° arsenale della Direzione principale missilistica e artiglieria russa.

Il Center for Countering Disinformation ucraino ha aggiunto che nel deposito erano stoccate munizioni di artiglieria, incluse forniture dalla Corea del Nord, bombe aeree, missili antiaerei e munizioni per sistemi di lancio multiplo (MLRS). Dal lato russo, il Ministero della Difesa ha affermato di aver abbattuto cinque dei sei missili lanciati, mentre un altro sarebbe stato danneggiato.

 

 

Mosca aggiorna la dottrina nucleare

Questo attacco avviene nel contesto del millesimo giorno di conflitto, durante il quale il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per aggiornare la dottrina nucleare del paese. La nuova normativa consente l’uso di armi nucleari contro uno Stato non dotato di tali armamenti, se sostenuto da potenze nucleari. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, l’obiettivo della nuova dottrina è garantire la “deterrenza attraverso la consapevolezza dell’inevitabilità della vendetta” in caso di aggressioni contro la Russia o i suoi alleati. Peskov ha ribadito che l’uso delle armi nucleari rimane per Mosca una “misura estrema e forzata”.

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Reazioni internazionali

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha replicato con forza durante un intervento al Parlamento Europeo. “Putin non è riuscito a piegare l’Ucraina, né a scalfire l’unità dell’Europa. Nemmeno con l’appoggio della Corea del Nord può competere con la forza unita delle nazioni europee e dei nostri alleati”, ha dichiarato. Negli Stati Uniti, Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato, ha definito “irresponsabile e bellicosa” la retorica nucleare del Cremlino. Ha inoltre sottolineato che Washington non intende modificare la propria postura nucleare e ha invitato la Russia a “porre fine a questo comportamento provocatorio”.

 

 

Un conflitto in evoluzione

L’utilizzo degli Atacms rappresenta un’importante escalation nel conflitto, segnalando la crescente capacità ucraina di colpire obiettivi strategici in profondità nel territorio russo. Tuttavia, la decisione di Mosca di abbassare la soglia per l’uso delle armi nucleari aggiunge un ulteriore elemento di pericolo in uno scenario già altamente instabile. Il conflitto sembra destinato a rimanere un punto centrale dell’agenda internazionale, con crescenti implicazioni per la sicurezza globale.

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