Si rafforza la pista terroristica per l’attacco di Utrecht, in Olanda, in cui un 37enne turco ha sparato su un tram uccidendo tre persone e ferendone altre cinque. Il sospetto che si sia trattato di un attentato, forse legato alle stragi nelle moschee in Nuova Zelanda di venerdi’ scorso, e’ rafforzato dal ritrovamento di un biglietto nella Clio rossa usata per la fuga da Gokmen Tanis, l’autore dell’attacco. Secondo una testimone, sul biglietto in turco c’era “la parola Allah scritta a caratteri cubitali”. La donna ne ha parlato al giornale locale Algemeen Dagblad e ha spiegato di esser stata lei a segnalare la vettura alla polizia. Per un’altra fonte nel biglietto Tanis affermava di agire in nome di Allah e inviava un saluto a tutti i fratelli musulmani.
Pur senza confermare il contenuto del messaggio, la procura della citta’ olandese ha sottolineato che quanto vi e’ scritto porta a prendere “seriamente” in considerazione il movente del terrorismo. Anche perche’ “non vi sono ancora indicazioni” sul fatto che l’assassino conoscesse le vittime e questo rende meno plausibile il movente familiare di cui si era parlato a caldo. A perdere la vita sono state una donna di 19 anni di Vianen e due uomini di 28 e 49 anni di Utrecht. I tre feriti piu’ gravi sono una 20enne di Utrecht, una 21enne di Nieuwegein e un 74enne di De Meern. Finora non ci sono state rivendicazioni dell’attacco, ma il sito di intelligence Site ha riferito che sulla app di messaggistica Telegram e’ apparso un messaggio minaccioso sull’attacco di Utrecht della fondazione Muntasir che rilancia i comunicati dell’Isis. Intanto la polizia ha confermato che oltre a Tanis ci sono altre due persone fermate come possibili complici dell’attacco.
L’Olanda ha rafforzato le misure di sicurezza, in particolare all’aeroporto di Schipol e davanti alle moschee. “La nostra risposta al terrore e’ che il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia sono piu’ forti del fanatismo e della violenza”, ha affermato il premier olandese, Mark Rutte in una conferenza stampa all’Aja. Intanto si e’ appreso che Tanis era sotto processo per uno stupro risalente al luglio del 2017, ma era stato rilasciato il primo marzo scorso in attesa del procedimento. La vittima della violenza sessuale lo ha descritto come un “pazzo, tossicodipendente e psicopatico” ma “non un terrorista”. L’uomo era stato rinchiuso in carcere a gennaio dopo che aveva piu’ volte violato le condizioni della sua liberta’ vigilata, ma era tornato libero il primo marzo in attesa del processo. Nel frattempo era stato condannato per altri reati, tra cui taccheggio e furto con scasso, ma nessuno con sentenza definitiva.