Sono 4 i morti italiani nell’attentato al museo del Bardo, a Tunisi. Personale dell’ambasciata a Tunisi e dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri, appositamente inviato in loco, ha avuto infatti accesso all’obitorio dell’ospedale Charles Nicolle e ha effettuato un primo riconoscimento fotografico dei due connazionali che finora risultavano irreperibili. Lo riferisce la Farnesina. Sarà tuttavia necessario, per poter dichiarare ufficialmente il decesso, procedere ancora ad un atto formale di riconoscimento da parte dei familiari, alcuni dei quali sono attesi a Tunisi nelle prossime ore. Nello stesso ospedale erano stati trasportati i corpi dei due italiani il cui decesso era stato già confermato. Intanto, l’attentato è stato rivendicato dall’Isis. Il gruppo jihadista dello Stato islamico si è attribuito la “paternità” della strage in un messaggio audio, dove ha anche minacciato ulteriori attacchi.
Già ieri si era parlato di una rivendicazione dell’Isis, ma stamani il primo ministro tunisino Habib Essid, pur confermando la matrice jihadista, ha detto che non c’erano ancora gli elementi per un’attribuzione. Nel messaggio diffuso online, la voce che si definisce dell’Isis sostiene che “due cavalieri dello Stato islamico…pesantemente armati con armi automatiche e granate, hanno colpito il Museo del Bardo”. La voce ha poi continuato: “Quello che avete visto è solo l’inizio”. L’ultimo bilancio delle vittime fornito dalle autorità tunisine parla di 23 morti: 20 stranieri e tre tunisini. Nove i presunti terroristi, collegati in qualche modo all’attacco, già arrestati dalla polizia tunisina: 4 sarebbero direttamente coinvolti, gli altri farebbero parte della stessa cellula jihadista.