Continua a salire il bilancio delle vittime di un attentato contro una moschea di Peshawar, in Pakistan. Secondo fonti sanitarie ci sono decine di morti – almeno 47 secondo la Bbc – e 150 feriti. L’attacco è avvenuto durante il culto pomeridiano. “Ero in un negozio quando ho sentito l’esplosione – racconta Muhammad Bilal, soccorritore – sono arrivato subito insieme ai soccorsi sul posto. Abbiamo portato in ospedale circa sette feriti in condizioni critiche. La parte anteriore della moschea è crollata e molte persone sono rimaste intrappolate all’interno”.
L’azione sarebbe una vendetta per l’uccisione del leader del Ttp Omer Khalid Khorasani, il cui vero nome era Abdul Wali Mohmand, avvenuta nell’agosto 2022 per l’esplosione di una mina lungo la strada nella provincia afghana di Paktika. L’attentatore suicida di 25 anni, ha usato sette chilogrammi di esplosivo nell’attacco. Un intero muro e parte del tetto della moschea sono stati spazzati via dalla forza dell’esplosione. L’edificio è all’interno di un quartier generale della polizia pakistana, in una delle aree più strettamente controllate della città, dove si trovano uffici dell’intelligence e dell’antiterrorismo, molti gli agenti coinvolti. Il primo ministro pachistano Shebaz Sharif ha duramente condannato l’attacco, affermando che “non ha nulla a che vedere con l’Islam”, e ha chiesto unità contro il terrorismo. Il governo ha decretato lo stato di massima allerta nel Paese.