Cronaca

Barcellona: inesistenza solide prove, libertà condizionale per un altro degli arrestati

Una settimana dopo il doppio attentato avvenuto a Barcellona e Cambrils, con quindici morti, gli inquirenti spagnoli hanno accordato la libertà condizionata ieri a un altro dei quattro arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta cellula di Ripoll che avrebbe realizzato gli attacchi. Salh El Karib erano uno dei quattro arrestati all’indomani degli attacchi. Gli è stata accordata la libertà, con l’ordine di indicare settimanalmente alle autorità la sua presenza, dopo che il giudice ha giudicato l’inesistenza di solide prove contro di lui, tali da suggerire la detenzione. In base ai documenti del tribunale, le carte di credito utilizzate per comprare biglietti aerei per un altro sospettato in custodia, Driss Oukabir, e per l’imam Abdelbaki Es-Satty, erano a nome di El Karib. Es-Satty, che è considerato il cervello del grupp terroristico, è morto nell’esplosione avvenuta alla vigilia dell’attacco terroristico di un appartamento ad Alcanar, dove – secondo l’ipotesi accusatoria – si stavano preparando esplosivi per realizzare un attentato dalle conseguenze potenzialmente devastanti. In base a quanto è emerso dall’inchiesta, El Karib gestisce il punto vendita che vende i biglietti aerei e quindi l’utilizzo della carta di credito non vuol dire necessariamente che egli abbia avuto un ruolo negli attentati sulla Rambla della capitale catalana e a Cambrils.

El Karib è il secondo sospettato a essere rilasciato con la condizionale, dopo il 27enne Mohamed Aalla, proprietario dell’auto usata nell’attacco di Cambrils e liberato due giorni fa. Mentre restano in custodia Driss Oukabir e Mohamed Houli Chemlal, 21 anni. Quest’ultimo, in particolare, a quanto se ne sa, ha ammesso che il gruppo stava progettanfo “un attacco di scala anche più grande, che puntava ai monumenti”. In seguito a questo, la polizia catalana ha rafforzato il controllo ai principali punti turistici di Barcellona, a partire dalla Sagrada Familla di Gaudì, simbolo della città e già segnalata come possibile obiettivo. Nella casa esplosa di Alcanar, in effetti, sono stati trovati 500 litri di acetone, grandi quantità di chiodi e detonatori e 120 bombole di gas, si legge nelle carte processuali. Si tratta di ingredienti utili a produrre il TATP, un esplosivo spesso usato negli attentati dello Stato islamico (Isis), che ha rivendicato – secondo il sito di monitoraggio delle attività terroristiche SITE – gli attacchi in Catalogna. La polizia, che oggi ha identificato i resti di un altro sospettato membro della cellula, Yousseff Aalla, ucciso nell’esplosione di Alcanar, asta anche indagando sui possibili contatti internazionali dei membri del gruppo, per lo più di origini marocchine. E sui loro movimenti in Francia, Marocco e Belgio.

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