Attentato terroristico a Gerusalemme, morti due agenti. Abu Mazen chiama Netanyahu

Attentato terroristico a Gerusalemme, morti due agenti. Abu Mazen chiama Netanyahu
14 luglio 2017

Un attentato si è verificato stamattina alla Porta dei Leoni, uno degli ingressi della Città vecchia di Gerusalemme. Uno scontro a fuoco tra tre “terroristi”, poi neutralizzati, e un gruppo di poliziotti isrealiani, si è verificato nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Il capo della polizia di Gerusalemme ha ordinato la chiusura della Spianata, che è stata evacuata, e la cancellazione della preghiera del venerdì. “I terroristi hanno aperto il fuoco su un gruppo di agenti” e “gli agenti hanno risposto al fuoco velocemente” e nello scontro a fuoco “i terroristi sono stati neutralizzati”, scrive il Jerusalem Post. Dei tre agenti feriti, due sono morti dopo essere stati trasportati presso l’Hadassah University Medical Center. Il terzo agente, ferito lieve, invece si trova allo Shaare Zedek Medical Center. Sempre secondo il Jerusalem Post, gli assalitori, arabo-israeliani, erano stati “neutralizzati” dopo l’attacco che è avvenuto nella Città Vecchia di Gerusalemme tra la Porta dei Leoni e la Spianata delle moschee. Secondo la polizia i tre uomini che hanno condotto l’attacco avevano tra 19 e 29 anni, scrive la Bbc, ed erano originari della città settentrionale di Umm al-Fahm, vicino Haifa.

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La polizia israeliana ha confermato la morte dei due agenti a causa delle ferite riportate nello scontro con gli attentatori. Il portavoce della polizia Micky Rosenfeld ha dichiarato che i poliziotti sono morti in ospedale. Lo scontro a fuoco di oggi è uno degli episodi più violenti avvenuti a Gerusalemme negli ultimi anni e minaccia di far salire la tensione israelo-palestinese. Gli arabi-israeliani sono discendenti dei palestinesi che sono rimasti nella loro terra dopo la creazione dello stato di Israele nel 1948 e per la maggior parte si identificano con la causa palestinese. Il presidente palestinese Abu Mazen ha telefonato al Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “esprimendo il suo severo rifiuto e la sua condanna per l’incidente avvenuto nella Spianata delle moschee” con un attacco costato la vita a due soldati israeliani oltre ai tre aggressori palestinesi. Il presidente palestinese, come riferito l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, ha condannato “ogni atto di violenza compiuto da chi che sia, in particolare nei luoghi di preghiera”. Durante la telefonata – ha aggiunto l’agenzia Abbas ha chiesto a Netanyahu di “revocare le misure israeliane di chiudere la moschea di al Aqsa ai fedeli mettendo in guardia dalle conseguenze di queste misure”. Da parte sua “il premier israeliano ha assicurato che lo status quo dei luoghi santi non sarà cambiato”, chiedendo a sua volta a tutte le parti di “calmare la situazione”.

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