Attenti agli occhi di Amira: il robot umanoide che cambierà tutto

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Una figura iperrealistica si muove con grazia, battendo le ciglia e rispondendo con micromovimenti facciali che simulano emozioni umane. Non è una persona in carne e ossa, ma Amira, l’ultima creazione di Engineered Arts, azienda britannica all’avanguardia nella progettazione di robot umanoidi. Presentata al Mobile World Congress (MWC) di Barcellona, la fiera dedicata alle innovazioni del mondo mobile, Amira ha conquistato il pubblico, rubando la scena persino agli smartphone e ai laptop più all’avanguardia.

Ospitata nello stand di Etisalat, la compagnia telefonica emiratina, Amira è diventata il punto focale dell’evento. I visitatori si fermano, incuriositi e affascinati, per dialogare con lei. La robot non si limita a rispondere: interagisce fluidamente, adattandosi alle affermazioni dell’interlocutore con un realismo sbalorditivo. I suoi gesti, i battiti di ciglia e le espressioni facciali sono il risultato di una tecnologia sofisticata che spinge i confini dell’intelligenza artificiale e della robotica.
Amira fa parte della piattaforma Ameca, un progetto di Engineered Arts già svelato con grande successo al CES di Las Vegas.

Con questa nuova iterazione, l’azienda britannica dimostra di aver raggiunto un livello superiore nella creazione di umanoidi, combinando estetica iperrealistica e capacità interattive avanzate. Al MWC, la presenza di Amira non è solo una dimostrazione tecnologica, ma anche un segnale di come i robot umanoidi stiano entrando sempre più prepotentemente nel nostro immaginario e, forse, nel nostro futuro. Mentre gli occhi di tutti sono puntati su di lei, una domanda sorge spontanea: siamo pronti a condividere il nostro mondo con macchine così simili a noi?