Il leader dell’opposizione russa al Cremlino, Alexei Navalny, ha lasciato la Germania per fare ritorno in Russia, nonostante la minaccia di un possibile arresto. Il suo volo, noleggiato dalla compagnia russa Pobeda per l’aeroporto russo di Vnukovo, è decollato alle 14:45. “Sto per essere arrestato? È impossibile, sono innocente”, ha detto davanti ai giornalisti a bordo dell’aereo. Il servizio penitenziario russo ha già fatto sapere che sarà “costretto ad arrestarlo” poiché, in questi mesi di esilio e riabilitazione a Berlino, ha violato i termini della libertà vigilata legati alla sentenza sospesa nel caso Yves Rocher, per il quale dovrà scontare ora oltre 3 anni di prigione effettiva. Inoltre pende su di lui un’indagine per appropriazione indebita pari a quasi 4 milioni di euro: accuse che Navalny respinge e definisce “politicamente motivate”.
Il principe dell’opposizione russa ha esortato i suoi sostenitori a “incontrarlo” all’aeroporto e su Facebook si è formato un gruppo di circa 2mila persone che dicono di voler rispondere a questo suo desiderio. Ma le autorità hanno già avvertito che non saranno tollerati raduni di massa nello scalo e ai giornalisti è stato vietato di usare telecamere e fotocamere all’interno dell’aeroporto. Anche i gruppi che si oppongono a Navalny hanno in programma di presentarsi insieme a un movimento nazionalista che promette di accoglierlo con lo “zelyonka”, una soluzione antisettica verde brillante che si trova comunemente in Russia (usata già più volte per attaccare Navalny). Alexey Navalny, ormai nemico pubblico numero uno del Cremlino, torna in Russia dopo quasi cinque mesi di permanenza in Germania in seguito all’avvelenamento col Novichok patito lo scorso 20 agosto in Siberia. L’oppositore dovrebbe atterrare allo scalo moscovita di Vnukovo alle 19:20 ore locali, sbarcando da un volo low-cost Pobeda (gruppo Aeroflot).