di Barbara Acquaviti
Cercare di “aggregarsi” al centro. Che questo, poi, avvenga per un accordo tra le parti o per una Opa ostile è ancora da vedere. Perché Denis Verdini continua a fare le sue mosse per fare crescere il peso della sua compagine e puntare a fare da stampella centrista per il Partito della Nazione. E questo non soltanto a danno di Forza Italia a cui, nelle prossime ore, potrebbe sottrarre – dicono – altri due senatori per far salire il gruppo Ala di palazzo Madama a 15 unità. La strategia dell’ex garante del patto del Nazareno, infatti, è diretta anche verso i fittiani, Scelta Civica e Alleanza Popolare. L’epicentro di tutto è, ovviamente, il Senato. Ma i verdiniani sono attivi anche alla Camera.
Raccontano che nelle scorse settimane l’ex coordinatore del Pdl abbia provato a blandire anche gli alfaniani, cercando di approfittare del loro scontento. Un’operazione a saldo zero per il governo visto che si tratta già di parlamentari che votano con la maggioranza, ma che avrebbe consentito a Verdini di mostrare un certo “potere di attrazione”. L’operazione però non avrebbe portato grandi frutti. Così come è andato a vuoto (almeno al momento attuale) il tentativo di portare nel gruppo Ala il senatore Milo che non solo è fittiano ma che rappresenta anche il decimo parlamentare necessario perché i Conservatori e Riformisti mantengano il gruppo di palazzo Madama. L’intento di aggregarsi al centro resta però tra gli obiettivi di Verdini. Come dimostra il dialogo che ha avviato con Scelta Civica. Domenica scorsa, infatti, è stato ospite della kermesse organizzata dal partito a Salerno. E in quell’occasione ha confermato: “Siamo disponibili a scioglierci in una formazione di moderati. Le difficoltà poi le supereremo”.