Il siciliano Augusto Antonio Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. La votazione, avvenuta all’unanimità con una sola scheda bianca, sottolinea il consenso unanime della Corte. Il Professor Barbera, figura di spicco nel mondo giuridico italiano, ha assunto l’incarico con il sostegno pieno dei suoi colleghi giudici costituzionali. La sua nomina è stata formalizzata durante la riunione odierna in camera di consiglio, dove la Corte Costituzionale si è riunita per eleggere il suo nuovo leader.
Il mandato di Barbera sarà in vigore fino al 21 dicembre 2024, data di scadenza del suo mandato di nove anni come giudice costituzionale. Questo periodo gli consentirà di guidare la Corte attraverso le sfide e le questioni cruciali che caratterizzeranno il contesto giuridico italiano nei prossimi anni. Come primo atto del suo incarico, Barbera ha annunciato le nomine dei vicepresidenti della Corte Costituzionale. I giudici scelti per ricoprire questo ruolo sono Giulio Prosperetti, Franco Modugno e Giovanni Amoroso.
Durante la conferenza stampa successiva all’elezione, Barbera ha affrontato diverse questioni. Iniziando nel commentare la riforma costituzionale, affermando che nessuno dei progetti proposti finora è in contrasto con i principi supremi della Costituzione. Ha inoltre ribadito l’importanza del corpo elettorale come “secondo test” nel caso in cui non si raggiunga la maggioranza di due terzi durante le votazioni. Un altro argomento affrontato dal neo presidente è stato il caso di Giulio Regeni, dove la Corte Costituzionale aveva emesso una sentenza eccezionale. Il Presidente ha chiarito che tale decisione è stata presa per rispettare la convenzione contro la tortura, sottolineando la consapevolezza della Corte riguardo alla necessità di tutelare le garanzie degli imputati.
Chi è Barbera
Nato ad Aidone in provincia di Enna il 25 giugno 1938, il professor Augusto Antonio Barbera è stato eletto Giudice della Corte costituzionale dal Parlamento il 16 dicembre 2015 e ha giurato il successivo 21 dicembre. È professore emerito di Diritto costituzionale presso l`Università di Bologna. Barbera si è formato nell`Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale. Nell`ambito dell`attività accademica, è stato professore ordinario di Diritto costituzionale nelle Facoltà di Giurisprudenza dell`Università di Bologna (dal 1994 al 2010) e dell`Università di Ferrara (dal 1970 al 1977).
Il presidente Barbera ha pubblicato numerosi volumi e centinaia tra saggi, note a sentenza, relazioni o interventi a convegni. L`attività di ricerca è stata prevalentemente svolta attorno ai temi delle fonti normative, del sistema delle libertà costituzionali, dell`ordinamento regionale e locale, delle forme di governo, degli organi costituzionali e dei sistemi elettorali. Tra le pubblicazioni più significative, si segnala la voce “Costituzione della Repubblica italiana” in Annali della Enciclopedia del diritto, vol. VIII, Giuffré, Milano, 2016 e ha da ultimo pubblicato il saggio “Laicità – Alle radici dell`Occidente” edito da Il Mulino, Bologna, 2023.
Dal 1999 al 2015 è stato Direttore di “Quaderni costituzionali. Rivista italiana di diritto costituzionale”. Tra gli altri incarichi, è stato componente effettivo e Presidente del Collegio Garante della costituzionalità delle norme della Repubblica di San Marino dal 2003 al 2012; nonché Vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, nel quadriennio 2001-2005. Ha fatto parte di diverse Commissioni presso Regioni e Ministeri. Tra queste, è stato Presidente della Commissione governativa che ha portato all`elaborazione del Testo unico delle leggi sulle autonomie locali ed è stato inoltre chiamato a fare parte, nel maggio 2013, della c.d. Commissione dei “Saggi”, costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la revisione della seconda parte della Costituzione.
Barbera ha svolto attività politica: è stato eletto alla Camera dei deputati per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994. Dal 1987 al 1992 è stato Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché, dal 1983 al 1985, componente della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali (Commissione Bozzi); dal 1992, è stato Vicepresidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti). È stato tra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999 che hanno portato all’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci e al superamento del sistema proporzionale. Nell’aprile 1993 è stato nominato Ministro per i Rapporti con il Parlamento (Governo Ciampi).