I numeri della XXIII Relazione del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, relativa al periodo 1 gennaio-30 giugno 2020, descrivono un fenomeno di dimensioni rilevanti, spiega nella premessa il Commissario straordinario Silvana Riccio, evidenziando il “trend crescente negli ultimi anni”, che “può considerarsi fisiologico e non più emergenziale”. “Ciò impone la necessità di un’azione di ricerca, strutturata e pianificata nei vari contesti, in considerazione delle eterogeneità territoriali, coordinata dai prefetti”, prosegue il Commissario straordinario, che evidenzia anche “un trend in crescita sotto il profilo della performance dei ritrovamenti da parte delle Forze dell’ordine, con una costante attenzione delle istituzioni nella ricerca”, come testimoniano i numeri del primo semestre 2020: su quasi 5.000 (4.833) denunce di scomparsa sono oltre la metà (3.052) le persone ritrovate.
Oltre ai dati generali, lo studio si articola in focus sui minori scomparsi, italiani e stranieri, e sui territori (regioni, province, città metropolitane), e offre una panoramica dettagliata sulle attività dell’ufficio del Commissario straordinario – tra queste le iniziative di comunicazione per sensibilizzare sul tema, come la campagna “Quando qualcuno scompare…” – e sul ruolo delle prefetture, che coordinano le ricerche sui territori in base ai piani provinciali di ricerca. Sono in tutto 250.008 le denunce di scomparse registrate dalle Forze dell’ordine dal 1 gennaio 1974 al 30 giugno 2020. Di queste, 188.182 riguardano soggetti che sono stati ritrovati, mentre sono ancora da ritrovare 61.826 scomparsi. In base ai dati sul totale delle denunce dal ’74 a oggi, che corrispondono alla situazione al momento della denuncia, prevalgono quelle relative alla scomparsa di minorenni, 131.802 (52,72%), mentre 104.342 (41,74%) riguardano maggiorenni entro i 65 anni e 13.864 (5,5%) le persone over 65.
A scomparire, stando alla maggioranza delle denunce, sono stati soprattutto uomini – 157.027 (62,81%) a fronte di 92.981 donne (37,19%) – mentre, sotto il profilo della cittadinanza, prevale di poco quella italiana (129.280, il 51,71%) su quella straniera (120.728, il 48,29%). Tra le cause di scomparsa, prevale l’allontanamento volontario (115.623), mentre in molti altri casi la causa non è determinata (95.441). Si segnalano anche l’allontanamento da istituto o comunità (23.848) e la sottrazione da coniuge o da altro congiunto (1.690). Rispetto al numero di denunce di scomparsa di minorenni nel periodo considerato, sono 45.028 quelli ancora da ritrovare.
Sempre sul numero totale di denunce, quanto al genere prevalgono quelle relative a maschi (82.953, il 62,94%), mentre quanto alla cittadinanza prevalgono quelle relative a minorenni stranieri (89.332, il 67,76%). Anche per i minorenni tra le cause di scomparsa prevale l’allontanamento volontario (70.389), seguito dall’allontanamento da istituto o comunità (23.336), mentre in 214 casi si tratta di possibili vittime di reato. Denunce diminuite in tempo di Covid-19. Dal 1 gennaio al 30 giugno 2019 le denunce di scomparsa sono state in totale 7.027, e 5.145 le persone ritrovate. Nello stesso periodo del 2020, i casi di scomparsa denunciati sono stati 4.833 – 3.052 le persone ritrovate – facendo registrare una diminuzione del 31,22%, in particolare nel periodo del lockdown durante le fasi più critiche dell’emergenza, con punte del meno 72,19% nel mese di aprile.