Altri 7 anni di carcere per Aung San Suu Kyi

Nel processo per corruzione. La premio Nobel dovrà scontare un totale di 33 anni VIDEO

Aung San Suu Kyi

Altri sette anni di carcere per Aung San Suu Kyi. È questa la sentenza emessa dal Tribunale istituito dalla giunta militare al potere nel Myanmar. La Premio Nobel per la Pace è stata ritenuta nuovamente colpevole di corruzione. Si tratta dell’ennesimo capitolo del processo fiume nei confronti di Aung San Suu Kyi, 77 anni, che ora dovrà trascorrere un totale di 33 anni dietro le sbarre. È accusata di violazione delle norme anti-Covid, importazione e detenzione illegale di walkie talkie, violazione delle norme per l’acquisto di un elicottero per un ministro. Un procedimento giudiziario di 18 mesi che è stato condannato dai suoi sostenitori e dalla comunità internazionale come una persecuzione politica da parte della giunta militare.

Aung San Suu Kyi – tra il 1989 e il 2010 – ha già passato 15 anni della sua vita in carcere o ai domiciliari, a causa della sua opposizione ai vari regimi che si sono succeduti in Myanmar. Fu liberata nel 2010, con il suo partito vinse le elezioni suppletive del 2012 e soprattutto quelle del novembre 2015, considerate le prime consultazioni libere tenutesi nel Paese dal 1962. Nel marzo 2016 le furono affidati diversi Ministeri e in aprile fu nominata Consigliere di Stato, una delle cariche politiche più importanti in Birmania. Poi con un nuovo colpo di Stato militare, l’esercito ha rovesciato il suo governo, nel febbraio 2021, ponendo fine a un breve periodo democratico nel Paese del Sudest asiatico. Secondo le organizzazioni per i Diritti umani, la giunta militare al potere in Myanmar ha fatto arrestare oltre 16.000 persone, di cui 13.000 si trovano ancora in carcere.