Austria, governo in mano all’estrema destra. Nessun referendum sull’Ue

Austria, governo in mano all’estrema destra. Nessun referendum sull’Ue
Il nuovo Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz
17 dicembre 2017

Il nuovo governo austriaco ha “un impegno chiaro, rafforzare la sussidiarietà in seno all’Unione Europea”. Parla così il nuovo Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, nel presentare il suo governo formato dai conservatori del partito Popolare e dall’estrema destra del Fpoe. Kurz che con i suoi 31 anni è il leader più giovane al mondo, si è pronunciato a favore di un’Ue “più forte nelle grandi questioni ma che su quelle di minore importanza dovrebbe fare un passo indietro”. Il nuovo Cancelliere si è detto inoltre desideroso di contribuire a un miglioramento delle relazioni fra l’Unione Europea e la Russia. Il programma del nuovo esecutivo prevede inoltre il “no” all’ingresso della Turchia nell’Ue, e anzi Vienna cercherà “alleati nell’ottenere la rottura definitiva dei negoziati, a favore di una soluzione di partnership”. “Non avete nulla da temere”. Herbert Kickl e’ intelligente, e sa che l’Europa va rassicurata. Il nuovo governo austriaco e’ nelle mani dell’estrema destra del Partito della Liberta’ (Fpo), del quale il ministro dell’Interno designato e’ da sempre l’ideologo, fin da quando scriveva i discorsi di Jorge Haider, il leader della Carinzia morto nel 2008 e artefice della prima preoccupante ascesa dei filonazisti nell’Austria del dopoguerra. Di fatto, l’estrema destra austriaca fa man bassa di ministeri e vince, come non e’ mai riuscito a fare Jorge Haider. Heinz-Christian Strache, capo del partito della Liberta’, ha ottenuto i posti chiave nel nuovo governo austriaco, nato dall’alleanza con i Partito popolare di Sebastian Kurz, giovanissimo, rampante, ma forse improbabile nel ruolo di negoziatore quando si e’ trovato al tavolo con Strache, ex delfino di Haider.

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Oppure novello Faust che stringe un patto con Mefistofele. E così, Hainz Christian Strache ha ottenuto tutto cio’ che aveva chiesto, tranne il referendum sull’Unione Europea, ma non e’ detto che un giorno non si possa tenere anche quello, magari dopo che Vienna avra’ finito di avere la presidenza dell’Unione europea nella seconda meta’ del prossimo anno. Per adesso Strache puo’ contare su tre ministeri chiave: Interno, con Kickl; Esteri, che sara’ guidato da Karin Kneissl; Difesa, affidato a Mario Kunasek. E’ una vittoria a man bassa, favorita forse dall’inesperienza del giovane Sebastian Kurz, che ha dovuto cedere anche sul luogo in cui e’ stata tenuta la conferenza stampa per l’annuncio del governo: una residenza sul Kahlenber, la collina che guarda Vienna e il Danubio, e che nel 1683 fu il punto della riconquista di Vienna nelle mani ottomane. “E’ solo un bel posto”, ha minimizzato Strache, ma Norbert Hofer, capo dello Stato mancato e adesso designato a guidare il ministero delle Infrastrutture, ha spiegato: “Certo, dicono che la scelta di questo luogo non ha una sua rilevanza, ma per il Partito della Liberta’ la ha, almeno in relazione al 1683”. Il programma del governo e’ noto, gia’ anticipato nei giorni scorsi da Kurz, che rischia oggi di essere un fantoccio nelle mani di Strache: “Riduzione delle tasse, dare un impulso all’economia, garantire maggiore sicurezza, anche attraverso con il contrasto all’immigrazione illegale”.

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A fare da argine e’ solo Alexander Van der Bellen, il capo dello Stato, che ha allontanato la prospettiva del referendum sulla permanenza di Vienna nell’Ue (“avremmo voluto farlo, ma per ora non se ne parla”, ha detto un dispiaciuto Strache) e ha preteso che sia mantenuto il profilo europeista dell’esecutivo e l’impegno per la Convenzione europea dei diritti umani. Dunque,  il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha dato il via libera alla formazione del nuovo governo spostato a destra, con la coalizione tra i conservatori del Partito popolare (OVP) e gli ultranazionalisti del Partito Liberale (FPO). L’esecutivo entrera’ in carica in settimana. Secondo le indiscrezioni pubblicate dai media locali, il nuovo governo, visto con preoccupazione dai partner europei, avra’ 13 ministri. L’ultradestra si accaparrano Esteri, Interno, Difesa, Infrastrutture, Affari Sociali e Sport, quest’ultimo dicastero affidato al suo leader, il populista e euroscettico Heinz-Christian Strache, che sara’ anche vice cancelliere. L’OVP, oltre al capo del governo Kurz, avra’ Finanze, Economia, Educazione, Donne, Giustizia e Agricoltura, oltre ad Affari Europei (indipendente dagli Esteri) e Cultura. Il capo di Stato austriaco, ex leader dei Verdi, e’ stato informato del’accordo tra Strache e il capo dei Popolari e futuro cancelliere Sebastian Kurz, ex ministro degli Esteri che con i suoi 31 anni diventera’ il piu’ giovane presidente del Consiglio europeo. Sei manifestazioni di protesta contro la salita al potere della destra ultranazionalista sono state convocate a Vienna per domani, quando e’ atteso il giuramento.

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