Austria pronta a chiudere il Brennero. Gentiloni: se ciò avvenisse sarebbe “molto grave”
EMERGENZA IMMIGRAZIONE Vienna ha fissato un tetto di 37.500 richieste d’asilo per quest’anno, ma finora sono già arrivate 16.550-17.000 domande
Austria pronta a chiudere la frontiera al Brennero per arginare il flusso di migranti. Il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, non ha escluso la possibilità di chiudere la frontiera del Brennero con l’Italia nel caso la pressione dei migranti creasse “una situazione estrema”. Il ministro ha avvertito che non sarebbe accettabile se l’Italia lasciasse transitare un grande flusso di migranti e non si riprendesse indietro quelli che vengono respinti, trasformando il Tirolo in “una sala d’attesa” per chi vuole raggiungere il nord d’Europa. In quel caso, ha aggiunto, “chiederemmo di poter fare controlli in territorio italiano”. Se Italia e Germania non cambiano la loro politica, ha aggiunto, in Tirolo rischia di crearsi “un problema enorme”. “Dobbiamo andare in offensiva”, ovvero “annunciare controlli di confine e creare le misure legislative” ha proseguito in riferimento dell’inasprimento del diritto d’asilo in Austria che scatterà il primo giugno prossimo. L’Austria ha fissato un tetto di 37.500 richieste d’asilo per quest’anno, ma finora sono già arrivate 16.550-17.000 domande. In caso di un massiccio arrivo di migranti in Italia, parte di questo flusso potrebbe riversarsi in Austria. In “una situazione estrema” ha detto il ministro, Vienna è pronta anche “a chiudere il Brennero”. ”
Questa diventa una “situazione estrema”, in cui il Brennero resterà chiuso, secondo Doskozil. Il prossimo passo sarà quello di chiedere all’Italia “di poter fare controlli sul lato italiano”. Immediata la reazione dell’Italia alla minaccia di una chiusura del valico, con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha definito “molto grave” questa ipotesi. “Sarebbe negativo non solo per l’economia – ha aggiunto -, ma anche un brutto segnale per l’Europa”. “Vediamo di che si tratta, nel senso che se si tratta solo di parole e gesti simbolici penso che non ci saranno conseguenze sul terreno alla frontiera, se invece ci saranno davvero muri sarebbe molto grave”, ha continuato Gentiloni. “Questo significa dimenticare che questi problemi – ha proseguito il numero uno della politica estera italiana – vanno affrontati insieme e non certo, come ha ricordato ieri il presidente della Repubblica, erigendo barriere. Non è ancora chiaro se si tratti di annunci o decisioni concrete. Abbiamo sempre collaborato con l’Austria e mi auguro che si tratti solo di annunci simbolici e non di un blocco vero e proprio che sarebbe non solo negativo per la nostra economia ma anche un brutto segnale per l’Europa”, ha concluso Gentiloni.