Auto che leggono la mente e trattori autonomi: le rivoluzioni hi-tech dell’automotive al CES
Display olografici, macchine sempre più connesse, anche col cervello del guidatore, guida autonoma non solo per le auto ma anche per trattori e tagliaerba, camion della spazzatura full electric. Sono alcune delle innovazioni presentate al CES da uno dei settori più rappresentati, l’automotive.
Riscontra successo l’avventura italiana al CES di Las Vegas, il più importante evento tech al mondo, con il taglio del nastro nel Padiglione che ospita le 46 startup protagoniste della missione guidata da Ice, (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), all’interno dell’Eureka Park, l’area del CES dove sono riunite 1.400 startup provenienti da tutto il mondo.
Le grandi case puntano su auto sempre più connesse, nel modo più efficiente per il guidatore: BMW ha presentato il suo nuovo Panoramic iDrive, un display panoramico sul parabrezza controllato tramite touch screen. Hyundai Mobis è un display olografico non ancora disponibile sul mercato che proietta sull’intero parabrezza informazioni che vanno dalla velocità di guida agli avvisi di sicurezza e offre anche alcune opzioni di intrattenimento per chi non è al volante.
Per non distrarre chi guida, cambia aspetto a seconda della posizione: il passeggero in prima fila può guardare un film che non è visibile al conducente. Mr Brain, sempre di Hyundai, controlla le condizioni di salute del guidatore in tempo reale, dal livello di stress a quello di attenzione, attraverso le onde cerebrali, avvisa il conducente in caso di problemi, con vibrazioni del sedile, le luci o via voce.
Al CES, Honda ha portato due prototipi futuristici: Honda 0 Saloon e Honda 0 SUV. I veicoli della Serie 0 utilizzeranno anche un software di guida automatizzata sviluppato in collaborazione con la startup di apprendimento non supervisionato Helm.AI. Presente anche l’Italia con l’area espositiva di ICE Agenzia, ANFIA e AIDA, la Maserati MC20 Cielo dotata dell’AI robo-driver per la guida autonoma sviluppato dai ricercatori del Politecnico di Milano, un progetto avanguardistico di AIDA.
Waymo, società del gruppo Alphabet di Google, ha esposto i suoi robotaxi a guida autonoma che si stanno espandendo in California e sono già attivi a San Francisco e a Los Angeles. Non solo macchine: ci sono i camion della spazzatura full electric di Oshkosh e i trattori a guida autonoma della John Deere. SoundHound AI, leader mondiale nell’intelligenza artificiale vocale, ha presentato invece una piattaforma vocale che consente di ordinare piatti da asporto direttamente dal sistema di infotainment dell’auto.
Il CES di Las Vegas, organizzato da CTA, è il più atteso evento tech dell’anno, con oltre 4.500 espositori e 1.400 startup, fra cui 46 italiane, e si estende in varie aree della città del Nevada, dal Venetian Hotel al Las Vegas Convention Center. Una passeggiata fra gli stand è un viaggio nel futuro, fra ologrammi, gaming immersivo, dagli schermi alle poltrone e case ultraconnesse. Tecnologia per lo Spazio, per l’ambiente, automotive, diagnosi mediche, sensori e dead tech.
Le startup italiane arrivano da 14 regioni, con la Sardegna in testa che, come nelle precedenti edizioni, sostiene la missione anche a livello istituzionale, così come il Piemonte. C’è il cestino smart di Ganiga “Hoooly” che differenzia in automatico i rifiuti, indossabili come “Proke”, da Padova che permette di prendere misure sartoriali da remoto, come lo smartwatch con l’intelligenza artificiale personalizzabile che impara dalle nostre abitudini di Evolvera, (di Innova).
C’è Zephorum, startup di dead tech che offre un servizio di recupero dati dei defunti sul web, senza dover usare password. Tanta sensoristica avanzata e Space tech, con il progetto della prima costellazione italiana privata di picosatelliti (satelliti di massa inferiore a 1 kg) per le telecomunicazioni IoT di Apogeo. Sette sono già nello Spazio.
Anche Tuc, che ha sviluppato un connettore universale per collegare qualsiasi dispositivo a qualsiasi veicolo, punta allo Spazio, ha spiegato Vincenzo Angelillo, direttore marketing and Sales. “Quindi se c’è una nuova tecnologia, smonti quella esistente e puoi montare quella più innovativa e permette di gestire i cicli di vita come quelli dei satelliti che sono anche di 50 anni.” Poi strumenti per la salute digitale, per le persone ma anche per gli animali come Laika, da Torino, tool AI per aiutare i veterinari nella diagnosi.
In scena al CES di Las Vegas, l’evento tech organizzato da CTA, la prima costellazione privata italiana di satelliti (picosatelliti, cioè di massa inferiore a 1 kg), progettata dalla startup bresciana Apogeo Space. Guido Parissenti ne è l’amministratore delegato e cofondatore: “Apogeo Space è una società di telecomunicazioni che fornisce un servizio di connettività per dispositivi IoT che si trovano in qualsiasi punto del globo e non possono beneficiare di reti di telecomunicazioni tradizionali come la rete cellulare o il wifi. Noi realizziamo i nostri satelliti, li lanciamo e li operiamo fornendo questo servizio. Al momento abbiamo 7 satelliti in orbita,” ha spiegato. Le applicazioni possono andare dal monitoraggio ambientale a quello industriale, ad esempio la startup lavora con uno dei principali distributori di gas in Argentina, ma anche con aziende nel settore dell’agricoltura con grandi piantagioni da monitorare.