Quasi un milione e mezzo di euro agli sfollati genovesi per gestire le primissime necessità. Autostrade per l’Italia ha comunicato di aver già erogato venerdì 24 agosto 715mila euro a 74 famiglie evacuate dalle proprie abitazioni dopo il crollo di Ponte Morandi. E lunedì toccherà ad altri 76 nuclei familiari. Fino ad oggi sono arrivate le richieste di 173 famiglie sulle 276 coinvolte.
Al punto di contatto allestito presso il Centro Civico Buranello, nel quartiere di Sampierdarena, si sono presentati alcuni sfollati per ricevere il contributo. Tra la richiesta e il pagamento i tempi sono rapidi: circa 24 ore. Da “Autostrade c’è stata la disponibilità di dare una cifra per le spese immediate. E questo è già positivo”, ha spiegato una persona costretta a lasciare casa. “In casa – ha aggiunto un’altra – ho dovuto lasciare praticamente tutto. Questo accenno è sicuramente apprezzato, ci leva un po’ di impicci. Finora tutto va bene”. Francesco Simonetti, di Autostrade per l’Italia, ha spiegato l’iter per ricevere i contributi.
“Noi – ha spiegato – raccogliamo in dei moduli semplificati le richieste delle persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Chiediamo ad ognuna di loro recapiti, dati personali ed il codice Iban per poter dar loro un aiuto economico che va dagli 8 ai 12 mila euro, a seconda dei componenti del nucleo famigliare. In questo – ha sottolineato – veniamo aiutati giornalmente dal Comune di Genova che verifica l’effettiva residenza delle persone che fanno questa richiesta e l’effettiva composizione del nucleo famigliare”.
Complessivamente al fianco dei cittadini genovesi opera una task force di più di 200 uomini di Autostrade per l’Italia, che lavorano senza sosta per 15 ore al giorno per affrontare l’emergenza della città e degli sfollati. “I casi – ha raccontato Simonetti – sono i più diversi. In generale mi ha colpito moltissimo la grande umanità e la grande maturità delle persone che affrontano comunque questa tragedia davvero a testa alta”.
“Alcuni – ha proseguito – possono essere di famiglie che si sono organizzate, ad esempio una famiglia con tre figli che si è spostata in un altro immobile con il figlio più piccolo, per poi mandare un’altro figlio dai nonni in Italia e un’altro figlio ancora dai nonni all’estero. Un’altro caso – ha concluso Francesco Simonetti di Autostrade per l’Italia – è quello di un lavoratore che aveva in un fondo tutte le sue attrezzature da lavoro e che ci ha chiesto un aiuto per poterne acquistare altre e continuare a lavorare”.