Autotrasportatori divisi sullo sciopero. Ma si preparano ad alzare i prezzi

Autotrasportatori divisi sullo sciopero. Ma si preparano ad alzare i prezzi
12 marzo 2022

Non ci sarà nessuno sciopero degli autotrasportatori lunedì. Tuttavia, la categoria rimane sul piede di guerra ed invece è pronta a scendere in piazza “in modo simbolico” il 19 marzo. Fino ad allora, quindi, nessun blocco di Tir per le strade. Determinante, invece, sarà il confronto tra le organizzazioni di categoria dell’autotrasporto e Teresa Bellanova, viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili. Un’eventuale fumata nera, sostengono invece gli trasportatori, “allora sì che inizierà la protesta vera e propria”. Intanto, alcune organizzazioni hanno rimodulato i contratti con la committenza alla luce del caro-gasolio, riconoscendo, d’altronde, le difficoltà dei trasportatori ad andare avanti. Un fatto concreto che manifesta senso di serietà e responsabilità da parte di queste imprese. Tuttavia, l’associazione Trasportounito ha fatto sapere che a partire da lunedì le aziende di autotrasporto associate sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore”, ovvero l’esplosione dei costi del carburante. Ma, allo stesso tempo, l’associazione precisa che “non si tratta di uno sciopero, né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”.

In altri termini, “una tutela per le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”. Per dirla con il presidente di Conftrasporto-Confcommercio “quello di Trasportounito è un fermo camuffato”. Per Paolo Uggè, in sostanza, “il senso di responsabilità e le norme esistenti non lo consentono” non nascondendo tuttavia che “la situazione per il settore è drammatica”. E ricorda la manifestazione “simbolica” prevista per il 19 marzo. Come detto, determinante sarà il confronto tra gli autotrasportatori e il governo previsto il 15 marzo. E tra i nodi da sciogliere, c’è il cosiddetto Tavolo delle regole. “Non è stato ancora costituito – ci sottolinea Uggè -. Servono anche misure urgenti. Evitiamo di prenderci in giro”. In estrema sintesi, “il governo risponda alle aspettative del settore e fornisca risposte”.

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La Conftrasporto-Confcommercio ha già una sua road map, come ci dice lo stesso presidente: “Noi faremo sabato prossimo questa manifestazione di testimonianza, e se ancora nulla arriverà dal governo, allora saremo costretti a non escludere il fermo dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole dello sciopero”. “Non obbligheremmo nessuno a non operare, né siamo favorevoli ai blocchi del traffico – afferma invece Cinzia Franchini, presidente di Ruote libere, in merito all’iniziativa di Trasportounito – ma sappiamo che la situazione è drammatica. Con il prezzo attuale del gasolio non si va avanti”. Eppure l’annunciata iniziativa di lunedì ha messo in allarme il comparto zootecnico, preoccupato che eventuali blocchi stradali potrebbero impedire la libera circolazione dei mezzi per il trasporto di prodotti agro-zootecnici-alimentari. “Pur riconoscendo la difficilissima situazione del comparto dell`autotrasporto e pur non ritenendo sufficienti le misure di sostegno finora previste a favore del settore dal DL energia – scrivono dieci associazioni in una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi (Assalzoo, Assica, Assocarni, Assograssi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Fiesa-Confesercenti, Unaitalia, Uniceb) – non possiamo accettare forme di manifestazioni violente nei confronti degli autisti che intendono assicurare, comunque, il servizio di trasporto”.

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