Avvocatura Stato: revocare vitalizio a Cuffaro per interdizione in perpetuo pubblici uffici
Per rendere il provvedimento esecutivo, adesso occorre la firma del presidente dell’Ars Ardizzone che gia’ aveva optato per la sospensione lo scorso giugno.
L’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, condannato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia e attualmente detenuto a Rebibbia, non ha diritto all’assegno vitalizio mensile da 6mila euro lordi. E’ questo il parere dell’Avvocatura generale dello Stato che scrive la parola fine su una vicenda che negli scorsi mesi aveva fatto discutere e sollevato numerose polemiche. “La perdita dell’assegno vitalizio al condannato in via definitiva ad una pena superiore a 5 anni – scrive l’Avvocatura generale – trova immediato fondamento nel secondo comma dell’articolo 28 e nell’articolo 29 del codice penale rappresentando l’effetto automatico della pena accessoria dell’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici”. Per rendere esecutivo il provvedimento di revoca occorre adesso la firma del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, che gia’ aveva optato per la sospensione del vitalizio lo scorso giugno.