Embraco ha detto no alla ipotesi di mettere in Cigs i circa 500 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri. Finisce così la trattativa al ministero dello Sviluppo Economico. Il ministro Carlo Calenda ha puntato il dito contro l’Embraco spiegando: “Si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità. Non ricevo più questa gente e neanche i loro consulenti italiani che sono peggio di loro”. Embraco ha detto no all’ipotesi di mettere in Cigs i circa 500 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri. Finisce così la trattativa al ministero dello Sviluppo Economico. Calenda ha spiegato di aver “sentito i legali dell’azienda”, insieme al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, “offrendogli tutto il sostegno possibile” per avviare un percorso di cassa integrazione e poi di reindustrializzazione. “L’azienda – ha detto Calenda – ha comunque risposto negativamente”. Il ministro ha rilevato una “totale mancanza di attenzione al valore delle persone “da parte della multinazionale sottolineando di trovarsi “di fronte ad uno dei peggiori casi” di crisi aziendale. Embraco “ha dimostrato una totale irresponsabilità verso i lavoratori e verso il governo” e “non si comprendono le ragioni di questo atteggiamento”. Ora “attiveremo un percorso con Invitalia” per cercare una soluzione al più presto. Calenda ha confermato che domani sarà a Bruxelles per incontrare la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager proprio sulla vicenda Embraco e sul regime di agevolazioni fiscali applicato dalla Slovacchia alle imprese straniere.