Politica

Azione-Iv al Quirinale senza Renzi. Tensioni con Calenda?

Due uomini e due donne per la delegazione di Azione-Italia Viva al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma tra i due uomini non c’è quello che ci aspetterebbe: manca Matteo Renzi, il leader di Italia Viva. Dal Capo dello Stato, infatti, saliranno nelle prossime ore il segretario di Azione Carlo Calenda, i capigruppo a Camera e Senato dei due partiti – che ufficialmente parlano della costruzione di gruppi unici e di una federazione entro novembre con l’obiettivo di correre con un partito unico alle Europee del 2024 – Matteo Richetti e Raffaella Paita, e la presidente di Iv Teresa Bellanova.

Lo stesso Calenda stamani ha ricordato che Renzi “ha fatto un passo indietro” e ha “molti impegni internazionali” per poter partecipare alle consultazioni, ma sembra anche che la partita per l’assegnazione degli incarichi istituzionali e dei ruoli di garanzia (Copasir e Vigilanza) abbia creato qualche tensione. Non si parla di gelo tra i due leader – “la strana coppia”, copyright di Matteo Renzi – ma in ambienti vicini ai due partiti si spiega che c’è un dibattito in corso perché i posti che potrebbero spettare ad Azione-Iv, come una delle quattro opposizioni al governo Meloni, sono pochi e i nomi in corsa troppi. Da un lato, ad esempio, Italia Viva vorrebbe mettere in campo Maria Elena Boschi per la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai o per la vice presidenza della Camera, dall’altro, nelle intenzioni di Azione, quel posto sembrava destinato a una delle ex ministre, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, che hanno lasciato Forza Italia per il partito di Carlo Calenda.

Ciononostante la capogruppo al Senato Raffaella Paita (Iv) ha ribadito, intervistata a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1, che “il clima tra Renzi e Calenda è molto buono, smentisco che ci siano contrasti tra i due che invece rimarranno insieme per molto tempo”. “Noi al governo con la Meloni? Mai. Nel caso accadesse mi tingo i capelli di verde, ve lo prometto…”, ha tagliato corto Paita. La linea sulle vice presidenze è confermata, la decisione è “ad oggi” quella di non partecipare al voto se si verrà messi di fronte a un patto Pd-M5s che cercherà di escludere il Terzo Polo. Intanto sul cammino verso il partito unico Calenda ha messo dei paletti molto chiari: “La presidenza della federazione spetterà a me e le decisioni saranno prese da un organo collegiale”.

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redazione