Balestrieri: televisione satellitare, protagonista per tutti gli anni Venti

Il consigliere delegato: “Tivùsat ha svolto una funzione di grande valore sociale”

Luca Balestrieri, consigliere delegato di Tivù

La televisione satellitare sarà certamente protagonista per tutti gli anni Venti. Dopo il passaggio da analogico al digitale nel 2012, la fruizione del mezzo televisivo si appresta a vivere un’ulteriore trasformazione a livello tecnologico. Si partirà a settembre 2021 con switch off entro il 2022. In sostanza si entra nell’era del Digital broadcasting 2.0, dove tra gli attori principali troviamo la piattaforma Tivùsat. Parliamo di 119 canali televisivi di cui 54 in HD e 7 in 4K, tra cui 4K Universe, Rai 4K, Nasa UHD, Fashion Tv ed Eutelsat 4K1. Oltre ai 45 canali radiofonici. E’ seguita da oltre sei milioni di persone, e finora ha attivato 3,7 milioni di carte (cam). E’ sufficiente acquistare la nuova cam 4K, che sostituisce il tradizionale decoder esterno, attaccarla al televisore e collegarlo al satellite. E come evidenzia Luca Balestrieri, consigliere delegato di Tivù S.r.l. (società partecipata da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, che gestisce la piattaforma satellitare TivùSat), in questo particolare periodo di lockdown, Tivùsat “ha svolto una funzione di grande valore sociale”.

Dottor Balestrieri, possiamo archiviare il digitale terrestre?

“Oggi l’offerta ha una pluralità: televisione generalista, televisione specializzata, distribuzione online, tutte realtà per l’utente che convivono nel loro insieme. La televisione generalista, per esempio, ha dato in questo periodo il senso di comunità. Oltre a dare l’informazione, e l’intrattenimento di cui i cittadini avevano bisogno, la televisione generalista ha contribuito a dare un senso di comunanza, ha creato identità condivisa. Noi invece, come piattaforma satellitare, abbiamo la capacità, grazie al satellite, di arrivare dappertutto, nelle valli più sperdute senza che qualcuno resti indietro. Proprio in questi mesi di lockdown abbiamo visto attraverso la piattaforma satellitare Tivùsat il consumo del prodotto generalista e specializzato crescere. In sostanza, l’utente ha bisogno di esperienze diverse. E piace anche sottolineare che in questi mesi di crisi, Tivùsat ha portato la televisione a tantissime persone anziane per le quali è stata un ‘collegamento’ con il mondo”.

In sostanza, la trasmissione satellitare è decollata.

“Esattamente. E per due semplici ragioni tecniche. Uno, se ho un problema, metto una parabola è ho subito il segnale; due, perché col satellite si può avere l’ultra alta definizione e il 4K. Per esempio, la Rai ha tutti i suoi canali sul satellite in alta definizione. In altri termini, col satellite raggiungo tutti e posso dare una qualità estremamente superiore al digitale terrestre perché non ho vincoli di natura tecnica”.

La cam sembra mandare in soffitta il decoder.

“Se io voglio passare a TivùSat, ad esempio, basta una cam e una parabola e poi sto tranquillo. Non ho bisogno di decoder, metto la scheda nel televisore e via. Con Tivùsat ho quella tecnologia per reggere nel futuro, quindi un altro vantaggio per il consumatore”.

La partita, in sostanza, si gioca tra satellite e streaming- broadnet?

“Indubbiamente è così. Ma di certo il satellite sarà per tutti gli anni Venti l’assoluto protagonista. Infatti, ci vorranno anni affinché i cittadini avranno tutti lo stesso accesso alla banda larga. Certo, il brodnet crescerà sempre più, ma ripeto, ci vorrà ancora del tempo”.

La scommessa di TivùSat?

“Noi puntiamo su tutti gli editori a ‘salire’ sulla nostra piattaforma, anche in alta definizione. E chiediamo anche di collaborare per portare l’offerta in 4K su Tivùsat. In sostanza, dobbiamo dare sempre di più all’utente e non solo in termini di numeri di canali ma soprattutto di qualità”.