Il balletto di cifre, i conti non tornano. Il Pil è il grande assente
A cinque giorni dal varo manca la stima. Incognita su invio Camere
Balletto di cifre sulle misure della manovra e conti che non tornano. Per non parlare del grande assente, il Pil, solitamente parametro cardine su cui si costruisce tutto il quadro macro oltre che l’impianto della legge di bilancio. A cinque giorni dal varo in Consiglio dei ministri della Nota di aggiornamento al Def – non soltanto sono già cambiate le previsioni di deficit, le uniche che sembravano certe – ma manca ancora la stima cardine del Prodotto interno lordo per il triennio nonché il saldo strutturale.[irp]
Anche le risorse da spendere in manovra appaiono ballerine. Mentre fonti della Lega riferiscono che per gli impegni del Carroccio sarebbero stati stanziati 10 miliardi su un totale di 16 a disposizione (di cui 7 per la riforma della Fornero, 2 per la flat tax e 1 per il piano di assunzioni nelle forze dell’ordine), fonti del M5S annunciano che il reddito di cittadinanza costerà 10 miliardi e che per la Fornero ci sono soltanto 5 miliardi. Incognita anche sulla trasmissione della Nadef alle Camere dove era attesa da giorni per avviare finalmente l’esame. Il vicepremier e ministro Luigi Di Maio ha annunciato la trasmissione al Parlamento e in Europa, mentre dagli uffici ancora non arrivano conferme. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, intanto, fa sapere che la nota di aggiornamento al Def arriverà oggi in Parlamento. Tornando al Pil, non è chiaro il perché di questa riservatezza. Basti ricordare che qualche giorno dopo l’approvazione del Documento in Cdm, il ministro Tria annunciò i target in un’intervista pubblica. Secondo Tria saremmo cresciuti dell’1,6% nel 2019 e all’1,7% l’anno successivo.