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Ballottaggi in Sicilia: si vota in 9 comuni, occhi puntati su M5S e città di Vittoria

Nove ballottaggi domani in Sicilia, tra veleni, inchieste e la bomba giudiziaria esplosa a Vittoria dove si agita lo spettro di un’inchiesta per voto di scambio politico-mafioso. Venti i sindaci eletti al primo turno. Restano le sfide piu’ importanti. Tre in particolare, partono dall’exploit del Movimento cinque stelle che ha conquistato il secondo turno in in centri significativi. Alcamo, soprattutto, cittadina del Trapanese, commissariata da un anno a seguito delle dimissioni del sindaco, e dove da tempo spirano venti giudiziari e di forte diffidenza verso la politica. Proprio qui il M5S ha sfiorato l’elezione al primo turno. Nuovo round anche a Porto Empedocle e Favara (Agrigento). Mentre il Pd guarda all’esito elettorale in cinque citta’. Ad Alcamo, dunque, il cinquestelle Domenico Surdi parte dal 48,14% e 11.059 preferenze; se la vedra’ con Sebastiano Dara, giunto distanziatissimo col 17,37% (3991 voti), a capo delle liste civiche Abc e Alcamo cambiera’.

Resta fuori il candidato di Pd-Udc. Stesso scenario a Porto Empedocle (Agrigento) dove con il 36,91% e’ avanti la candidata Ida Carmina. E’ davanti di dieci punti a Orazio Guarraci, di Pd e Sicilia futura, fermatosi al 25,39%. Cosi’ anche a Favara: la pentastellata, in testa con oltre il 23%, sfida Gabriella Bruccoleri del Pd, con il 20%. Dei giorni scorsi la polemica per le presunte parentele mafiose di un assessore designato dalla pentastellata e che ha deciso di fare un passo indietro. Ma e’ Vittoria a rappresentare un caso. Nel grosso centro del Ragusano e’ scoppiata imprevista una grana giudiziaria che ha travolto nove esponenti politici, tra cui l’attuale sindaco e gli sfidanti di domenica, in relazione a un presunto patto tra il clan Carbonaro Dominate e personaggi della politica locale in cambio di denaro e posti di lavoro. I contendenti hanno respinto le accuse e chiesto di essere sentiti presto dai magistrati. Il clima resta pesante. Il M5S, fuori dai giochi, ha chiesto di ritirare i candidati sindaci.

Ma va avanti Giovanni Moscato, a capo di quattro liste civiche, vicino al centrodestra, che parte dal 35,6%; e anche l’ex sindaco Francesco Aiello, storico esponente della sinistra, sostenuto da Psi, Sicilia futura e liste civiche, che al primo turno ha incassato il 27%. Estromesso il Pd, fermatosi al 9%. A Noto, in provincia di Siracusa, sara’ sfida tra Corrado Bonfanti, schierato dal Pd e da tre liste civiche, che ha ottenuto il 37,45%, e Corrado Figura, presidente del consiglio comunale uscente, alfiere di quattro movimenti civici, fermatosi al 26,3%. A Lentini Stefano Battiato, a capo di sette liste civiche, vicino al centrodestra, ottiene il 27,57%. Con lui dovra’ vedersela Saverio Bosco, che capitavana tre liste civiche ottenendo il 23,3%. A Giarre il 19 giugno si sfideranno Angelo D’Anna, sostenuto da tre liste civiche, che ha ottenutoil 37,11%, e Tania Spitaleri, schierata da Megafono, Sicilia futura e due civiche, che, sostenuta da un pezzo del Pd ha avuto il 33,44%. A Caltagirone se la vedranno, nel piu’ classico dei duelli, centrodestra e centrosinistra. Il primo in vantaggio, con il deputato dell’Ars della Lista Musumeci Gino Ioppolo, che ha ottenuto il 38,19%. Francesco Pignataro ha incassato il 28,51%. A Canicatti’, in provincia di Agrigento, vanno al ballottaggio il candidato del Pd Ettore Di Ventura, con il 24,74%, e quello del centrodestra Iva Paci, con il 18,08%.

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redazione