Domani appuntamento con i ballottaggi delle elezioni amministrative. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23 e alla chiusura seguiranno immediatamente le operazioni di scrutinio: sarà eletto sindaco chi avrà ottenuto il maggior numero di voti validi. La tornata riguarda 65 comuni, 59 nelle regioni a statuto ordinario e 6 nelle regioni a statuto speciale. Al voto anche 2 Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, per la parità di voti tra i due candidati a sindaco più votati. I riflettori sono puntati in particolare sui 13 capoluoghi di provincia in cui nessuno dei candidati a sindaco ha raggiunto la maggioranza del 50% più uno richiesta. Si sfidano in un testa a testa i due candidati a primo cittadino più votati di Catanzaro, Verona, Lucca, Parma, Piacenza, Viterbo, Frosinone, Alessandria, Cuneo, Monza, Como, Gorizia, Barletta.
Tra le principali città coinvolte dalla tornata di elezioni comunali del 12 giugno c`erano anche Palermo, L’Aquila e Genova dove sono stati eletti sindaci al primo turno tre candidati di centrodestra rispettivamente: Roberto Lagalla, Pierluigi Biondi e Marco Bucci (espressione di un centrodestra allargato e sostenuto anche da Italia Viva di Matteo Renzi). I duelli più interessanti riguardano ora Catanzaro, Verona, Lucca e Parma e sono questi risultati che potranno offrire ai partiti una cartina di tornasole utile in vista delle Politiche del 2023. A Verona è in testa la coalizione di centrosinistra e la sfida è tra il sindaco uscente sostenuto da Lega e Fratelli d`Italia, Federico Sboarina (32,7% di voti al primo turno) e l`ex centrocampista della Roma, sostenuto dal centrosinistra, Damiano Tommasi, che al primo turno ha ottenuto il 39,8 dei voti. La città veneta ha visto la spaccatura – con annesse polemiche – del centrodestra perché Forza Italia ha sostenuto al primo turno Flavio Tosi, già sindaco della città per due mandati, dal 2007 al 2017, che, dopo un passato nel Carroccio, ha aderito al partito di Silvio Berlusconi.
A chi andranno i voti raccolti da Tosi, il 23,9%? Apparentamenti formali non ce ne sono e chissà cosa faranno gli elettori di Tosi. A Catanzaro, invece, va in scena una competizione tra accademici: da un lato Valerio Donato, docente di Diritto privato all`università Magna Graecia di Catanzaro, candidato del centrodestra che parte dal 44% dei consensi e dall`altro il candidato del centrosinistra Nicola Fiorita, docente di diritto canonico ed ecclesiastico con il 31,71% delle preferenze. A Catanzaro il centrodestra si è presentato diviso – la candidata sindaco di Fratelli d`Italia era Wanda Ferro che ha raccolto il 9,2% dei consensi – mentre il centrosinistra ha sperimentato il campo largo a trazione Pd-M5s. A Lucca il duello è tra il candidato di centrodestra Mario Pardini – al ballottaggio sostenuto, tra le polemiche, anche da Casapound e dai No vax – che al primo turno ha avuto il 34,3% e il candidato del centrosinistra Francesco Raspini, (42,7%).
L`appoggio di Casapound ha scatenato un piccolo terremoto sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Elio Vito, esponente di Forza Italia, ha lasciato gli azzurri, rassegnando anche le dimissioni da parlamentare, perché “l`antifascismo è un valore costitutivo la Repubblica rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga”. Carlo Calenda, segretario di Azione, invece, si è scusato e ha preso le distanze dal suo candidato Alberto Veronesi che ha annunciato di voler sostenere il centrodestra al ballottaggio. E si è presentato con Enrico Letta al comizio di chiusura. A Parma, infine, città simbolo di un M5s vincente che sembra lontano anni luce e che in queste elezioni, in alcuni territori, ha rasentato il 2%, il confronto è tra Michele Guerra (44,2%), appoggiato dal centrosinistra, e l`ex sindaco Pietro Vignali (21,3%), candidato di Lega, Forza Italia e liste civiche che al secondo turno può contare anche sul sostegno di Fratelli d`Italia che al primo turno è andata da sola con Priamo Bocchi (7,5%).