I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno analizzato la letteratura scientifica sul rapporto tra alimentazione ed emicrania pediatrica smentendo alcuni falsi miti. La ricerca è stata pubblicata su Nutrients. Dallo studio emerge che circa il 10% della popolazione pediatrica soffre di emicrania. Tra i fattori scatenanti dell’attacco emicranico sono compresi anche quelli alimentari.
Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù: “L’emicrania è una malattia sostanzialmente genetica, è presente dalla nascita e per il resto della vita anche se le sue manifestazioni possono cambiare a seconda dell’età ed essere più o meno severe”. “Si ritiene che almeno un 10% dei bambini siano affetti da emicrania. Uno su 10 ha manifestazioni cliniche dell’emicrania”. Non esiste però una lista di alimenti vietati uguale per tutti. Solo la verifica nel singolo paziente di un rapporto fra l’assunzione di un dato alimento e la comparsa del mal di testa può far nascere questo sospetto. Tra gli alimenti che più frequentemente vengono accusati di provocare il mal di testa è compreso il cioccolato.
“Se è vero che alcune sostanze hanno maggiore possibilità di scatenare emicrania, mi riferisco soprattutto ai nitriti presenti negli insaccati, all’alcool, alla caffeina (caffè o bevande gassate). Se per queste sostanze c’è l’idea che possano essere attivi nello scatenamento dell’emicrania, per altri alimenti – tra cui la tanto criticata cioccolata – questa evidenza non c’è”. Attenzione invece all’obesità. “Abbiamo dei dati del nostro gruppo e di uno studio pubblicato lo scorso anno che dimostra come la prevalenza di emicrania sia maggiore nella popolazione sovrappeso rispetto ai normopeso”.