Bambino Gesù: “Portiamo a Londra cura sperimentale per Charlie”
Presidente Enoc: la terapia si può applicare ovunque, ci stiamo lavorando
Charlie Gard, il piccolo inglese di 10 mesi affetto da una malattia rara e a cui il giudice ha deciso che dovrà essere staccata la spina, non potrà essere trasferito in Italia per “motivi legali”. Ma l’Ospedale Bambino Gesù, che già si era offerto di accoglierlo, ora propone una cura sperimentale per tentare il tutto per tutto verso il piccolo. La presidente dell’ospedale vaticano, Mariella Enoc: “La Farnesina ha avuto la stessa risposta che l’ospedale ha dato a noi: che loro non possono trasportare il bambino a meno che noi non applichiamo il protocollo, ovvero la legge che ha dato la Suprema Corte, quindi non curare più il bambino e staccare la spina. È ovvio che a questo abbiamo risposto di no, che noi non intendiamo farlo. Contemporaneamente un nostro scienziato è stato contattato da medici di varie parti del mondo, perché c’è un protocollo internazionale, sperimentale, che si potrebbe applicare al bambino, dove si vuole: a Londra, a Roma, a New York. I ricercatori sono disponibili e stanno lavorando per proporre l’applicazione di questo protocollo internazionale di una cura sperimentale”. Tuttavia nessuna falsa illusione: “Noi non abbiamo dato nessuna falsa aspettativa, io ho detto fin dall’inizio che questa è una malattia gravissima e incurabile. Se però qualcuno e i genitori acconsentano a voler provare una cura sperimentale… noi ci siamo, ma è una decisione dei genitori. La mamma è assolutamente convinta che il bambino possa morire, ma lei crede che se il bambino debba morire, muoia dopo aver tentato questa cura”. La vicenda comunque resta piuttosto delicata: “Non so se con questo protocollo i genitori potranno ricorrere ancora alla Corte Suprema e chiedere, ad esempio, una sospensione della sentenza, in attesa che il bimbo possa provare la cura. Stanno lavorando i nostri scienziati”.