BANCAROTTA E LICENZIAMENTI IMMEDIATI | Il colosso delle automobili fallisce e manda a casa tutti: migliaia di famiglie rimaste senza stipendio

Licenziamenti - (pexels) - IlFogliettone.it
L’azienda fallisce e lascia senza lavoro migliaia di lavoratori, la colpa è della crisi del nuovo mercato automobilistico.
Northvolt, il principale produttore europeo di batterie per veicoli elettrici, ha avviato la procedura fallimentare negli Stati Uniti. La notizia rappresenta un duro colpo per l’Europa, che puntava sull’azienda svedese per ridurre la dipendenza da colossi cinesi come CATL e BYD. Il CEO Peter Carlsson ha annunciato le sue dimissioni, segnando un momento critico nella storia dell’azienda.
Secondo Reuters, Northvolt ha dichiarato di avere liquidità sufficiente per coprire solo una settimana di operazioni. L’azienda ha ottenuto un finanziamento d’emergenza di 100 milioni di dollari per sostenere il processo di bancarotta, facendo parte di un pacchetto più ampio di 245 milioni di dollari. Il debito complessivo della società ammonta a 5,8 miliardi di dollari, mentre la disponibilità liquida è di appena 30 milioni di dollari.
Nonostante la crisi, Northvolt ha assicurato che la produzione continuerà regolarmente. La gigafactory Northvolt Ett a Skellefteå e il centro di ricerca Northvolt Labs a Västerås, entrambi in Svezia, rimarranno operativi. Tuttavia, i piani di espansione in Germania e Canada subiranno ritardi, e Northvolt Germany e Northvolt North America sono escluse dall’istanza di fallimento.
Solo pochi mesi fa, Northvolt era considerata la grande speranza europea per lo sviluppo di un settore delle batterie competitivo a livello globale. Tuttavia, la situazione finanziaria si è rapidamente deteriorata, portando l’azienda a una drastica riduzione delle sue dimensioni. Scania, azionista e principale cliente, ha fornito un prestito di 100 milioni di dollari per sostenere la produzione a Skellefteå.
Il sostegno degli investitori
Tom Johnstone, presidente ad interim del consiglio di amministrazione di Northvolt, ha sottolineato il supporto ricevuto da finanziatori e clienti. “Questa mossa fondamentale permetterà a Northvolt di continuare la sua missione di sviluppare una solida base industriale europea per la produzione di batterie”, ha dichiarato, cercando di rassicurare il mercato e gli stakeholder.
La difficoltà di Northvolt si inserisce in un contesto più ampio di incertezza nel settore dei veicoli elettrici. Sebbene le vendite globali di auto elettriche siano ancora superiori a quelle delle ibride plug-in, il gap si sta riducendo. Nei primi sette mesi del 2024, le vendite di PHEV sono aumentate del 50%, mentre quelle di BEV solo dell’8%, secondo Bernstein. Questa tendenza riflette le preferenze dei consumatori, che cercano ancora flessibilità nell’alimentazione dei veicoli.

Le strategie dei produttori
Di fronte a questa evoluzione del mercato, molte case automobilistiche stanno rivedendo le loro strategie. Ford ha abbandonato il progetto di un SUV interamente elettrico per puntare su una versione ibrida, mentre Hyundai ha preso una decisione simile. Volvo ha recentemente ridotto le sue ambizioni di diventare un’azienda completamente elettrica entro il 2030, segnalando un possibile rallentamento nella transizione verso l’elettrico puro.
La grande domanda ora è se il mercato tornerà a puntare sulle auto interamente elettriche o se gli ibridi manterranno il loro appeal nel lungo periodo. La crisi di Northvolt potrebbe essere un segnale di un ridimensionamento delle aspettative sul futuro dell’elettrico in Europa. Con le incertezze attuali, il settore delle batterie e delle auto elettriche dovrà affrontare nuove sfide per garantire una transizione sostenibile e competitiva rispetto ai colossi asiatici.