Banche, la lunga attesa dello stress test Eba. Fari puntati su Mps e Deutsche Bank
L’ANALISI Sono interessate 51 istituzioni del credito di 15 Paesi europei, che complessivamente rappresentano il 70 per cento degli attivi bancari dell’Unione europea
Domani fari puntati sulle banche europee e sui risultati degli stress test che verranno pubblicati dall’Eba, l’autorità bancaria europea. L’analisi coprirà 51 istituzioni del credito ritenute di dimensioni sistemiche di 15 Paesi europei, che complessivamente rappresentano il 70 per cento degli attivi bancari dell’Unione. Cinque le italiane coinvolte: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Popolare, Ubi Banca e, infine, quella che verrà seguita con maggiore attenzione: Monte dei Paschi di Siena. Da tempo circolano numerose ipotesi di stampa su un possibile aumento di capitale da parte del gruppo toscano, le più recenti indicano una operazione da 5 miliardi di euro. Da tempo è noto che le banche italiane, e Mps in particolare presentano una elevata quota di crediti deteriorati che limitano sia la capacità di erogare nuovi prestiti, sia le prospettive di redditività. In una lettera di risposta all’interpellanza di un europarlamentare, il presidente della Bce Mario Draghi (foto) ha ribadito che l’istituzione è favorevole a provvedimenti che facilitino lo smaltimento dei non performing loans (Npl).
Ricordando che la loro definizione spetta alle autorità nazionali. Stavolta comunque non sarà semplice suddividere le 51 banche con la classica catalogazione di “promosse” e “bocciate”, perché l’Eba non quantificherà essa stessa eventuali carenze patrimoniali (shortfall) rispetto ad un obiettivo prestabilito, come accaduto con gli stress test di 2011 e 2014. L’autorità si limiterà infatti ad indicare la sua stima su quello che sarà il coefficiente patrimoniale Tier1 di ogni banca a fine 2018, partendo dai dati dichiarati a fine 2015, con uno scenario di base e uno scenario “avverso”. L’intento dell’esercizio sarebbe quello di fornire alle autorità nazionali, alla vigilanza Bce e alle banche stesse uno strumento per valutare eventuali interventi.
Oltre alla banca senese un altro caso sotto i riflettori sarà quello di Deutsche Bank, che ha appena riferito di un quasi azzeramento degli utili nel II trimestre e che deve fare i conti con costosi contenziosi giudiziari negli Usa e una pesante esposizione a prodotti finanziari derivati. L’Eba pubblicherà i risultati della simulazione sul tardi, alle 22 italiane, per attendere anche la chiusura dei mercati americani dove sono posizionate diverse delle istituzioni coinvolte, tra cui la stessa Deutsche Bank. All’antivigilia di questo “stress day”, in Borsa si sono registrati andamenti in ordine sparso dei titoli bancari. Mps ha chiuso al più 2,66 per cento, Banco Popolare al più 2,45 per cento, Intesa SanPaolo al più 1,76 per cento, UniCredit meno 4,10 per cento e Ubi al più 0,81 per cento. Deutsche Bank ha chiuso al meno 3,15 per cento, Commerzbank al più 1,42 per cento.