Bankitalia: Pil 2020 in forte caduta tra -9,2% e -13,1%

Via Nazionale ipotizza due scenari. Ripercussioni sull’attività economica derivano anche dalla caduta dei flussi turistici internazionali

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La Banca d’Italia prevede per il 2020 un crollo del Pil del Paese tra il -9,2% e il -13,1%. E’ quanto si legge nelle proiezioni macroeconomiche di Via Nazionale del triennio, che aggiornano quelle pubblicate il 15 maggio. Lo scenario di base – con l’ipotesi che la diffusione della pandemia rimanga sotto controllo a livello globale e in Italia – prefigura una contrazione del Pil in Italia del 9,2% quest’anno, seguita da una graduale ripresa nel prossimo biennio (+4,8% nel 2021 e +2,5% nel 2022). Nella proiezione di base si ipotizza che la domanda estera per i beni prodotti nel nostro paese si riduca del 13,5% nel 2020 e torni a espandersi nel prossimo biennio.
Ulteriori ripercussioni sull’attività economica derivano dalla caduta dei flussi turistici internazionali.

In un secondo scenario più severo, che prende in considerazione l’eventualità del protrarsi dell’epidemia o della necessità di contrastare possibili nuovi focolai, il Pil italiano cadrebbe del 13,1% quest’anno e recupererebbe a ritmi più moderati nel 2021 (+3,5%). In questo scenario si ipotizza: una caduta della domanda estera più marcata di quella dello scenario di base nell’anno in corso (20%) e una ripresa più graduale nel prossimo biennio, sia del commercio mondiale sia dei flussi turistici; l’emergere di nuovi focolai dell’epidemia che comporterebbero l’adozione di nuove misure di sospensione delle attività economiche per una quota pari a circa il 5% del valore aggiunto per 4 settimane nei mesi estivi e circa il 15% per 6 settimane tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021; un aumento dei rendimenti a lungo termine di circa 50 punti base e un irrigidimento delle condizioni del credito pari a circa la metà di quanto osservato durante la crisi finanziaria globale.