Il monito di Bankitalia: “Serve nuovo modo di fare banca e contenimento dei costi”. Tagli al personale
L’ANALISI Per il capo dipartimento c’è “una rete di sportelli ancora troppo ampia e un eccesso di capacita’ produttiva in relazione a una economia che si e’ contratta”
“Nel primo semestre del 2016 il Roe dei cinque maggiori gruppi bancari italiani si e’ quasi dimezzato (3,7%) rispetto al medesimo periodo del 2015 (6,3%)”, “alla flessione del margine di interesse si e’ accompagnata anche quella dei ricavi da commissioni” e per affrontare la situazione “la politica di contenimento dei costi dovra’ dunque proseguire anche attraverso un ripensamento della presenza sul territorio”. E’ quanto ha affermato il capo del Dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, nel suo intervento al terzo forum della Fisac-Cgil su banche e assicurazioni. “Non possono essere esclusi interventi sul costo del personale, in un quadro piu’ ampio di misure volte a rivedere il modello di attivita’ e a valorizzare e riqualificare le competenze delle risorse umane, che l’evoluzione tecnologica vuole sempre piu’ specializzate”, aggiunge. Il dirigente di Bankitalia ha voluto chiarire che “l’andamento insoddisfacente della redditivita’” e’ dovuto a fattori europei come la crescita moderata, i bassi tassi di interesse e il mutamento tecnologico come anche “a una crescita economica inferiore a quella media europea che si traduce in un flusso ancora comparativamente elevato delle rettifiche sui crediti; ritardi nell’adeguamento strutturale delle banche italiane, con una rete di sportelli ancora troppo ampia e un eccesso di capacita’ produttiva in relazione a una economia che si e’ contratta significativamente rispetto a un decennio fa”.
Da qui il dirigente di via Nazionale, sottolinea la necessita’ di un “ripensamento del modo di fare banca”. “Come tutte le imprese soggette a regole di mercato, le banche devono adeguare nel continuo prodotti e tecniche di produzione alle nuove tecnologie. A tal fine devono agire su vari fronti. Occorrono nuovi investimenti in tecnologia e in capitale umano; occorre agire per sostenere i ricavi, con una ulteriore diversificazione delle fonti di reddito; e’ necessaria un’azione energica di contenimento dei costi. Su questo ultimo fronte – ha ricordato Barbagallo – l’azione realizzato negli ultimi anni, anche grazie all’importante contributo delle organizzazioni dei lavoratori, ha prodotto effetti positivi sui bilanci, effetti che tendono tuttavia a essere erosi dalla contrazione dei ricavi”. Ed e’ per questo che “la politica del contenimento dei costi dovra’ proseguire anche attraverso un ripensamento della presenza sul territorio”. “Stiamo gia’ assistendo, da parte di alcuni intermediari, a una graduale dismissione di attivita’ non essenziali, sia in Italia sia all’estero, per focalizzarsi piu’ efficacemente sull’operativita’ caratteristica”.