Barcone affonda, almeno 14 morti

Nuova tragedia della disperazione a sud di Lampedusa. Un barcone carico di immigrati (si parla di circa 400 persone) è naufragato in acque libiche a circa 100 miglia dall’isola. La Guardia Costiera e la Marina Militare hanno dirottato sul posto tutti i mezzi a disposizione per soccorrere i naufraghi.

Al momento sarebbero già 240 i migranti tratti in salvo mentre i cadaveri recuperati sarebbero almeno 15.  Il barcone si è rovesciato mentre veniva monitorato dall’equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere a 50 miglia dalle coste della Libia e a 100 miglia da Lampedusa.

“Presumo che le vittime del naufragio verranno portate nell’agrigentino, tra le coste di Lampedusa e di Porto Empedocle. Se dovesse essere confermato, la Procura aprirà un’inchiesta” sugli atti relativi “al naufragio”. Lo afferma il Procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, che coordina anche l’inchiesta sul naufragio del 3 ottobre scorso quando alle porte di Lamoedusa morirono 366 profughi.

Continua l’emergenza sulle coste siciliane. La scorsa notte si sono concluse le operazioni di sbarco a Porto Empedocle (Agrigento) di altri 97
immigrati somali, dei quali 61 minori non accompagnati e 16 donne, comprese 5 incinte. Erano stati recuperati dalla Marina militare nell’ambito dell’operazione “Mare nostrum”. In precedenza a Porto Empedocle erano giunti 340 extracomunitari prelevati dal pattugliatore “Peluso” della Guardia costiera e altri 67 col traghetto di linea European Voyager da Lampedusa.

“Il Governo Renzi deve pretendere dall’Europa soluzioni condivise, urgenti, e soprattutto diverse dalla sola sorveglianza a mare. Altrimenti le stragi in mare non si fermeranno mai”. il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini dice che “Mare nostrum” non può essere “la soluzione a regime”. E lancia, ancora una volta, la proposta dei canali umanitari controllati. “Se non è possibile dalla Libia – spiega Nicolini – allora lo si faccia dall’Egitto. La Siria è un problema che va affrontato con la gravità che merita. Ieri c’è stato un altro naufragio, oggi l’ennesimo. Anche durante Mare nostrum abbiamo contato i morti”.

Intanto il Consiglio nazionale forense inaugura a Lampedusa un “presidio informativo giuridico” attivo per tutta la stagione di maggior concentrazione degli sbarchi, fino a ottobre. Il presidio, operativo dalla prima settimana di maggio, fornisce informazioni di natura giuridica e sulla corretta applicazione delle normative italiana, europea e internazionale, per la tutela dei diritti umani su questioni relative all’immigrazione via mare, anche in relazione ai casi concreti che saranno rappresentati da Capitaneria di Porto, l’Amministrazione locale e le Organizzazioni non governative. (Il Tempo)

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