“Basta bonus”: messa la parola fine | Giorgia Meloni lo ha abolito completamente: rimani con un pugno di mosche in mano
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Soldi (Instagram) IlFogliettone
Il provvedimento del governo ha gelato migliaia di italiani, non ci saranno più bonus come nel recente passato, sconforto per chi ci sperava.
I bonus governativi rappresentano uno strumento di politica economica e sociale di fondamentale importanza. Essi vengono introdotti per perseguire molteplici obiettivi, tra cui la stimolazione della domanda interna, il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e la promozione di comportamenti virtuosi. In particolare, i bonus mirano a mitigare gli effetti negativi di crisi economiche o sociali, a favorire l’accesso a beni e servizi essenziali, e a incentivare comportamenti sostenibili.
L’impatto sociale dei bonus è considerevole. Essi contribuiscono a ridurre le disuguaglianze, a migliorare le condizioni di vita delle famiglie in difficoltà e a favorire la coesione sociale. Inoltre, i bonus possono avere un effetto moltiplicatore sull’economia, in quanto i beneficiari tendono a spendere le risorse aggiuntive.
Il funzionamento dei bonus varia a seconda del tipo di misura e degli obiettivi che si intendono perseguire. In generale, i bonus consistono in erogazioni di denaro o in riduzioni di tasse e contributi che vengono concessi ai soggetti che rispettano determinati requisiti.
Per accedere ai bonus, i cittadini devono presentare apposita domanda, solitamente attraverso canali telematici o rivolgendosi agli sportelli degli enti competenti. La domanda deve però essere corredata dalla documentazione necessaria per dimostrare il possesso dei requisiti richiesti. Allora cosa cambia?
Addio Superbonus
Istituito dal governo Conte II nel 2020, all’indomani della pandemia, il Superbonus 110% nasceva con l’ambizioso obiettivo di rilanciare l’economia e migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano. La misura, che prevedeva una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, ha riscosso un enorme successo, trainando il settore edile e favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro.
Tuttavia, a causa degli alti costi per lo Stato e di alcune criticità nella sua applicazione, il governo Meloni ha deciso di porre fine al Superbonus nella sua formula originaria. Anche altre misure di sostegno all’edilizia, come l’Ecobonus e il Sismabonus, sono state oggetto di modifiche o ridimensionamenti. Nonostante le polemiche, la fine del Superbonus segna la conclusione di un’esperienza unica nel suo genere.
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Il governo Meloni taglia i bonus
Il governo Meloni ha avviato una revisione dei bonus edilizi, eliminando alcune agevolazioni e modificandone altre. In particolare, così come riporta “Sky Tg24”, sono stati cancellati gli incentivi per la ristrutturazione delle seconde e terze case, limitando le agevolazioni alle sole prime abitazioni. Inoltre, è stato abolito il Superbonus 110%, come abbiamo già accennato, a causa dei costi elevati e delle problematiche legate all’efficienza energetica.
Nonostante queste eliminazioni, alcune agevolazioni rimangono attive. Il Bonus Ristrutturazioni e l’Ecobonus sono confermati al 50% per le prime case, mentre per le seconde case l’aliquota scende al 36%, con un tetto di spesa di 96.000 euro. Anche il Sismabonus mantiene le stesse percentuali di detrazione.