“Basta omertà sui veri precari”
È stata lanciata stamani a Roma da Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, la campagna del sindacato Basta omertà sui veri precari, come recita lo slogan della serie di iniziative “per il lavoro vero e contro le false partite Iva, i Cocopro, gli associati in partecipazione e i collaboratori sottopagati della pubblica amministrazione”. La Cisl, a sostegno della campagna, ha coniato l’omonimo hashtag #bastaomertasuiveriprecari. “È nostra convinzione – ha spiegato Bonanni presente lo stato maggiore cislino e per la Cisl Sicilia il segretario Maurizio Bernava – che dietro a una collaborazione a progetto, a un’occupazione con partita Iva o a un’associazione in partecipazione, si nasconda troppo spesso una prestazione di lavoro dipendente”. Un escamotage attraverso il quale datori di lavoro con pochi scrupoli evitano regolari assunzioni e risparmiano su stipendi e contributi. Pertanto, argomenta il documento Cisl di proposte contro il falso lavoro autonomo, occorre “disincentivare” le attività irregolari e “sostenere e rafforzare chi sceglie il lavoro autonomo vero, con tutele dignitose”.
I falsi lavoratori autonomi, precisa il documento Cisl, sono “lavoratori che, alla stregua di un normale dipendente, seguono le indicazioni di un datore di lavoro, senza margini di autonomia e spesso rispettando anche un normale orario di lavoro senza, però, avere le tutele degli altri dipendenti (malattia, maternità, indennità di disoccupazione, formazione) e, quasi sempre, con retribuzioni e tutele decisamente inferiori”. Secondo la gestione separata dell’Inps, rende noto la Cisl, in Italia ci sono 650 mila collaboratori a progetto, 50 mila collaboratori della pubblica amministrazione, 50 mila associati in partecipazione e 260 mila professionisti a partita Iva privi di specifica cassa previdenziale.