Beccato un PESCE ALIENO che si aggira nei mari: 495 denti affilatissimi | Fa paura per davvero, altro che meduse

Pesci alieni - (pexels) - IlFogliettone.it (2)

Pesci alieni - (pexels) - IlFogliettone.it

Il fenomeno dei pesci alieni nel Mediterraneo è sempre più una realtà, un segnale di sconvolgimento dell’equilibrio marino, molto pericoloso per l’ecosistema.

Negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo ha registrato l’arrivo di numerose specie ittiche aliene, introdotte principalmente attraverso il Canale di Suez o a causa di attività umane. Queste specie invasive possono alterare gli equilibri ecologici e rappresentare rischi per la biodiversità locale e, in alcuni casi, per la salute umana.

Ecco alcune delle principali specie aliene presenti nei nostri mari: Il pesce Palla Maculato è originario delle acque tropicali, questo pesce è altamente tossico a causa della presenza di tetrodotossina, una neurotossina potente che lo rende pericoloso se ingerito, anche dopo la cottura. Segnalato per la prima volta nel Mediterraneo nel 2003, è stato avvistato in Sicilia nel 2016 e successivamente lungo le coste della Calabria.

Il Pesce Scorpione invece è conosciuto per le sue spettacolari pinne e le spine velenose, il pesce scorpione è un predatore vorace originario dell’Indo-Pacifico. Le sue punture possono causare dolore intenso e reazioni avverse nell’uomo. È stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016, rappresentando una minaccia significativa per gli ecosistemi locali a causa della sua natura invasiva.

Nei nostri mari sono comparsi anche il pesce Coniglio Scuro e il pesce Coniglio Striato. Queste due specie, provenienti dal Mar Rosso, sono state introdotte nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Entrambe sono dotate di spine dorsali velenose che possono infliggere punture dolorose. Sono considerate specie invasive che possono alterare gli equilibri degli habitat marini locali.

Il pericolo per le specie autoctone

Tra i più pericolosi c’è il Frilled shark detto anche pesce squalo serpente, che con i suoi circa 500 denti appare mostruoso. Con la sua forma allungata, simile a un’anguilla, lo squalo dal collare è stato per lungo tempo paragonato al serpente di mare. Il pesce Trombetta invece ha un corpo allungato e sottile, ed è un altro esempio di specie lessepsiana, ovvero migrata dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez. La sua presenza nel Mediterraneo è stata documentata negli ultimi decenni, e la sua dieta predatoria potrebbe influenzare le popolazioni di pesci autoctoni.

Anche il pesce scoiattolo è stato identificato come una specie aliena presente nel Mediterraneo. La sua introduzione è legata ai cambiamenti ambientali e alle attività umane che facilitano la migrazione di specie esotiche. È essenziale monitorare e studiare l’evoluzione di queste popolazioni aliene per proteggere la biodiversità e la salute degli ecosistemi marini del Mediterraneo.

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Pesci alieni, Frilled shark – (pexels) – IlFogliettone.it

Misure di destione e impatto ecologico

L’introduzione di queste specie aliene può causare squilibri significativi negli ecosistemi marini del Mediterraneo. Molte di esse non hanno predatori naturali nelle nuove aree, permettendo loro di proliferare rapidamente e competere con le specie autoctone per risorse alimentari e habitat. Questo fenomeno è ulteriormente aggravato dal riscaldamento delle acque, che favorisce la sopravvivenza e l’espansione di specie tropicali.

Per affrontare questa problematica, istituti come l’ISPRA e il CNR-IRBIM hanno avviato campagne informative, come “Attenti a quei 4”, per sensibilizzare la popolazione sul riconoscimento e la segnalazione di queste specie. La collaborazione di pescatori, subacquei e cittadini è fondamentale per monitorare la diffusione e mitigare l’impatto di queste specie invasive.