L’OBIETTIVO non è solamente evitare brutte sorprese nel post intervento, sperimentando diverse misure e tipologie di protesi, “ma soprattutto mettere il paziente davanti a quella che sarà la sua nuova immagine”, precisa lo specialista. “L’idea di bellezza che abbiamo non sempre è la soluzione migliore per noi e non sempre è ciò che la paziente crede le possa essere più adatto e starle veramente bene. Il chirurgo plastico ha la responsabilità e il dovere di informare le pazienti sulle soluzioni più opportune; sotto questo profilo la tecnologia viene in aiuto. Avere la possibilità di mostrare il risultato è indubbiamente importante per non creare false aspettative perché il visto in tv o l’esperienza dell’amica possono rappresentare delle forzature inutili e insoddisfacenti: ognuno ha una propria linea del corpo e una propria fisicità che devono essere rispettate”.
LA TECNOLOGIA La tecnologia aiuta, ma non basta. Prosegue Alia: “Una volta scelta la dimensione della protesi e la forma, faccio indossare alle pazienti delle” protesi esterne di prova che si posizionano sotto il reggiseno ” così che possa davvero rendersi conto del peso e dell’ingombro del nuovo seno. Anche questo è un passo importante da affrontare prima dell’operazione: le pazienti camminano e si rendono conto se la nuova forma del corpo è confortevole”. Ma, mette in guardia il medico, “tutti questi passaggi non sostituiscono la visita medica effettuata da un chirurgo esperto. Senza un colloquio chiaro e un’attenta analisi delle possibilità di esito dell’operazione non è possibile intervenire: occorre infatti conoscere in modo approfondito lo stato di salute della paziente e comprendere le sue aspettative”.