di Maurizio Balistreri
Non solo un tetto ai compensi, bensì anche “trasparenza sugli incarichi e rotazione degli amministratori giudiziari”, coloro che sono chiamati a gestire i beni sequestrati e confiscati: è questo, l’obiettivo della riforma complessiva riforma dell`Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, così come fissato dal ministro della giustizia Andrea Orlando. Il ministro, intervenendo alla presentazione del Rapporto Onu sull’attuazione in Italia della Convenzione contro la corruzione, ha ricordato il decreto “recentissimamente varato, che fissa un tetto ai compensi per gli amministratori giudiziari di beni sequestrati”, spiegando che “con le nuove regole, ci proponiamo non solo un contenimento dei compensi attualmente liquidati, non solo economicità, ma anche trasparenza, indispensabile per scoraggiare opacità e fenomeni di speculazione che, purtroppo, non mancano”.
Ma – ha avvertito Orlando – “la trasparenza è necessaria non solo nei compensi, ma, a monte, nell’affidamento degli incarichi di amministratore giudiziario: trasparenza e rotazione degli incarichi saranno previsti nell`ambito della più complessiva riforma dell`agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, riforma che nei giorni scorsi è entrata nel vivo dell`attività parlamentare”. “In verità – ha aggiunto il Guardasigilli – abbiamo anche bisogno che funzioni meglio, molto meglio, l’Agenzia nazionale per l`amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, perché gestisce complessivamente patrimoni imponenti, che non possono essere semplicemente sottratti alle organizzazioni criminali, ma devono essere immessi nei circuiti legali dell`economia e della società, nel rispetto scrupoloso dei criteri di efficienza, di trasparenza, di operatività”. “Nella stessa direzione – ha aggiunto Orlando – va peraltro anche la delega al governo per la compilazione di un unico testo normativo che sostituisca il codice degli appalti pubblici e coordini e semplifichi tutte le altre norme in materia di appalti pubblici, in conformità con le direttive europee in materia”.