Bergomi difende Tavecchio: “Le idee le ha avute”

“Tavecchio qualcosa di buono lo aveva fatto. Le idee le ha avute”. A difendere l’attuale presidente della federcalcio è Beppe Bergomi a Tutti Convocati su Radio 24. “Conte – prosegue Bergomi – mi sembrava una buona operazione, le nazionali under 20, 19, 18 stanno facendo tutte molto bene perché c’è talento. La rivoluzione che vuole fare Tavecchio, non so se lo sapete – 18 squadre in A, 20 in B, due gironi di C – non gliela fanno fare perché è utopia, perché quando tu riesci a convincere le piccole squadre a non rimanere in serie A?”. Ma la strada sembra ineluttabile: “A questo punto e penso lo capirà anche lui, diventa difficile rimanere. Però indipendentemente dall’età, secondo me, qualcosa di buono aveva fatto o aveva nelle idee di poter fare”. Sulla disfatta azzurra Bergomi punta il dito sui giocatori: “Dobbiamo partire proprio da quella riunione fatta dai giocatori, io penso, essendo stato io giocatore, se tu fai una riunione senza l’allenatore vuol dire che ti vuoi parare tu qualcosa. Tu senti qualche critica verso i giocatori? Nessuna. E invece perché non tocchiamo anche i giocatori? Mi spiace dire questa cosa, però da lì cos’è successo? L’anello debole è diventato l’allenatore, i giocatori si son presi degli alibi”. Sul futuro una proposta: l’allenatore a interim: “Dobbiamo arrivare a questi grandi allenatori che possono lavorare ad interim. Tanto i soldi importanti li prendono dai loro club. Tu vai da Mourinho e gli dici: Tanto a te tanti soldi li dà lo United, te ne dà 12, 15, la federazione te ne dà 1, 2, vieni, lavori per il tempo necessario quando ci sono le convocazioni e vai lì. Mourinho come Mancini o altri”.