“Emma, Emma” gridano i fotografi e reporter all’arrivo di Emma Thompson alla conferenza stampa di presentazione del film di cui è protagonista, “Alone in Berlin”, in concorso alla 66esima Berlinale. La pellicola è ispirata al romanzo dello scrittore tedesco Hans Fallada “Every man dies alone” (“Jeder stirbt fuer sich allein”, 1947). Durante la Seconda guerra mondiale, una coppia di lavoratori a Berlino, Otto e Anna Quangel, decide di opporre resistenza ad Adolf Hitler e ai nazisti, scrivendo cartoline a tutti i tedeschi: “Il senso delle persone che girano le spalle alle persone che hanno bisogno d’aiuto, che non sono capaci di dire la verità, o di dire ciò che provano veramente, credo sia un tema molto attuale al momento”, ha detto l’attrice premio Oscar. L’attore tedesco Daniel Bruehl, nel ruolo dell’ispettore della Gestapo che deve trovare gli autori delle cartoline, aggiunge: “Il tema del film purtroppo è ancora molto attuale, perché in tutta Europa e specialmente in Germania, c’è un movimento di estrema destra. Dobbiamo porre attenzione a non farci avvelenare da queste persone e dai loro comportamenti razzisti e fascisti”. Conclude il regista svizzero Vincent Pérez: “La mia più grande paura nel fare questo film era di perdere Fallada per strada, la sua atmosfera, i suoi personaggi, credo che siamo riusciti a fare un buon lavoro. Sento che Fallada c’è, è qui, è nel film”. (Immagini Afp)