Arrivare a Berlino, per molti migranti è un sogno. Ma poi cominciano nuovi guai: file, tonnellate di moduli e documenti, e una lingua ostica come il tedesco. Per aiutare i rifugiati a districarsi nella burocrazia tedesca, sei siriani arrivati da qualche mese in Germania hanno creato una app, Bureaucrazy. Qui ce la presenta Ghaith Zamrik, che ha solo 19 anni. “Scegli la lingua che vuoi. Poi appare una domanda a scelta multipla: vuoi aprire un conto in banca, andare all’ufficio di collocamento, trovare un medico, imparare una lingua. Poi l’App ti fa qualche domanda. E poi ti porta all’ufficio più vicino per aiutarti”. Bureaucrazy è stata presentata in giugno in una fiera di start up e ha aperto una raccolta fondi per lo sviluppo. Dovrebbe essere lanciata in gennaio.
I media tedeschi si sono molto interessati. Anche al potenziale tecnologico di questi ragazzi, che hanno tutti frequentato un corso alla scuola di integrazione digitale di Berlino. “Quando firmi un modulo in tedesco, non sai cosa stai firmando”, spiega Omar Alshafai. Nella giungla delle parole composte tedesche, alcune sono più difficili di altre, come “Versicherungsnummer”, il numero identificativo sanitario. “Non riuscivo proprio a dirlo. Dovevo scriverlo su un foglio e farlo vedere” spiega Zamrik. Alla scuola di integrazione digitale, hanno cominciato discutendo dei loro problemi e di come usare la tecnologia per risolverli. Ed ecco il risultato. “Speriamo di aiutare i rifugiati”, spiega Ghaith Zamrik, “e anche tutti i migranti, e chiunque arrivi in Germania, a gestire la burocrazia”.