Berlusconi, in campo i fuoriclasse

VERSO LE AMMINISTRATIVE Per il Cav l’appuntamento elettorale dovrà costituire il rilancio del centrodestra in vista delle politiche perché Renzi “si sta costruendo un sistema su misura per se stesso” di Daniele Di Mario

berlusconi

di Daniele Di Mario

Forza Italia mette in campo i suoi fuoriclasse per vincere le amministrative e mandare l’avviso di sfratto a Matteo Renzi. Silvio Berlusconi apre di fatto la campagna elettorale collegandosi telefonicamente a un incontro pubblico a Milano con il candidato sindaco Stefano Parisi e mette alcuni punti fermi. Primo fra tutti Guido Bertolaso. È felice, il Cav, che annuncia l’arrivo ad Arcore di una nuova Berlusconi: “Da pochi giorni ho saputo che mi arriva il nono nipote, una bimba di mio figlio Pier Silvio. Sono un nonno assolutamente felice”. Quanto alle prossime comunali, il leader di FI è determinatissimo e ottimista: “A Milano, Roma e Napoli, non abbiamo scelto campioni del dire, del “blablabla”, ma campioni del fare”. Berlusconi ricorda le figure di Gianni Lettieri per Napoli, Stefano Parisi per Milano e sottolinea che per Roma dove “rimettere le cose in sesto non è facile”, è stato scelto “un fuoriclasse dell’emergenza che conosco perfettamente e con cui ho lavorato”, Guido Bertolaso.

Le amministrative dovranno costituire il rilancio in grande stile del centrodestra in vista delle politiche perché – spiega il Cav – Renzi “si sta costruendo un sistema su misura per se stesso. Non esito a chiamarlo regime, assolutamente pericoloso e contrario alla democrazia”. Le comunali “di Milano possono contribuire a cambiare la politica d’Italia. È un voto importante per Milano, ma anche per cambiare la politica italiana e prepararci a elezioni nazionali fondamentali per il nostro futuro, per i nostri figli e i nostri nipoti. Facendo ripartire Milano facciamo una cosa importante per far ripartire l’Italia”. A Milano Parisi può farcela anche perché incassa il sostegno di Corrado Passera che decide di ritirarsi per sostenere con una propria civica il candidato del centrodestra.

Tornando a Berlusconi, il giudizio che dà del premier è pessimo: “Ora si è inventato un’elemosina elettorale degli 80 euro, non ne abbiamo bisogno. Durante la campagna elettorale spieghiamo a quelli della nostra età che noi quando eravamo al governo abbiamo alzato le pensioni a un milione di lire. Oggi non si può vivere dignitosamente con meno di mille euro. Prendiamo un impegno davanti a tutti, la prima cosa che porteremo al tavolo del Consiglio dei ministri quando torneremo al governo sarà portare pensioni a mille euro”. Intanto la situazione a Roma resta fluida. Bertolaso conferma di non avere alcuna intenzioni di ritirarsi e apre nuovamente ad Alfio Marchini affinché l’imprenditore faccia un passo indietro e schieri la sua civica al fianco dell’ex sottosegretario. Per ribadire il concetto l’ex capo della Protezione Civile convoca di prima mattina i vertici romani di FI al comitato elettorale dell’ex Domus Pacis chiedendo l’appoggio di tutto il partito.

Un confronto a viso aperto per mettere da parte le divisioni e superare almeno per il momento le incmprensioni. Ma l’ala più critica nei confronti di Bertolaso resta sull’Aventino: il Claudio Fazzone e Francesco Giro diserta il vertice. Presenti gli altri maggiorenti forzisti, da Antonio Tajani a Maurizio Gasparri, Renato Brunetta e Mariarosaria Rossi. Bertolaso apre il summit spiegando che è stato Berlusconi a chiamarlo come candidato civico ed è pronto ad andare avanti, purché tutti siano con lui. “Voglio l’appoggio convinto e deciso di tutta FI, posso aver anche commesso in buona fede degli errori politici ma questo è accaduto perché non è il mio mestiere”, avrebbe detto l’ex sottosegretario spiegando che vuol cambiare Roma e lo può fare ma lo può fare solo con l’aiuto di tutti. Un discorso apprezzato da molti presenti, con Antonio Tajani che avrebbe fatto un appello all’unità spiegando che ora è il momento di superare ogni divisione interna ed eventuali tentennamenti, ribadendo però che Bertolaso deve lavorare per allargare la coalizione e la propria base di consenso. Nel corso si sottolinea l’importanza di una strategia elettorale condivisa attraverso anche una comunicazione più mirata, in modo da evitare “passi falsi” come quello sui rom. Insomma, grazie al chiarimento, Bertolaso incassa per ora l’appoggio dei big romani azzurri. E il partito prova a ricompattarsi lavorando sul programma.