Berlusconi dice no a Alfano. Miccichè: in Sicilia centrodestra andrà unito

Berlusconi dice no a Alfano. Miccichè: in Sicilia centrodestra andrà unito
Il presidente del parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè
25 agosto 2017

Silvio Berlusconi dice no a Angelino Alfano. Il centrodestra in Sicilia andrà unito e nulla può “inquinare” la coalizione. La fumata nera è arrivata da Arcore. Quindi, archiviata la pratica Ap, un ticket fra i due candidati a governatore della Sicilia, in campo finora, Nello Musumeci e Gaetano Armao, è “l’unica sintesi possibile” per Gianfranco Miccichè, commissario Fi nell’Isola. Il ministro degli Esteri incassa il colpo: “A destra ci sono più veti che voti”. Esplicito riferimento a Giorgia Meloni e Matteo Salvini che di Alfano non hanno voluto mai sentire neanche il nome. La prossima settimana, entrambi i leader incontreranno Berlusconi per definire la candidatura per le Regionali. Ma il leader di Ap è consapevole che la sentenza di Arcore rischia di metterlo all’angolo, dato che a sinistra si ritrova una strada sbarrata. “E’ evidente che chi fa di Alfano il perno di un nuovo progetto politico sta scegliendo di seppellire il centrosinistra”, tuona Roberto Speranza.

Miccichè, come è andato l’incontro ad Arcore?

“È andato bene, nel senso che il Presidente Silvio Berlusconi vuole comunque mantenere la coalizione di centrodestra unita, anche alla luce del fatto che dopo le Regionali di novembre in Sicilia, in pratica, s’è già alla vigilia delle Politiche. Berlusconi ha come primo obiettivo quello di tenere unita l’alleanza con Fratelli d’Italia e Lega Nord. Questa è l’unica certezza. Ecco perché, alla fine, s’è detto no su Angelino Alfano”.

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Insomma, finito il tormentone ‘Alfano sì, Alfano no…’

“Credo proprio di sì. Come credo che la quasi concomitanza delle elezioni Regionali con le Politiche abbia creato questa situazione. Alfano avrebbe anche accettato di presentarsi con una lista civica, se questa fosse stata l’unica soluzione per superare le resistenze di Lega e Fdi, ma non c’è stato verso. Va detto, però, che il centrodestra è una coalizione che i sondaggi danno in questo momento per vincente. Perché, dunque, dover rompere una coalizione, e su questo, direi, al Presidente Berlusconi non gli si può dare assolutamente torto”.

E ora, qual è lo scoglio da superare.

“Berlusconi sta lavorando affinché possa convincere Giorgia Meloni e Matteo Salvini ad avere un candidato comune. E questa mi sembra la cosa fondamentale per il Presidente. E se riuscissimo a chiudere un accordo su una doppia candidatura, avremmo un’ottima opportunità di vittoria. Sì, credo che in questo momento sia l’unica sintesi possibile”.

Dunque, resta in campo il ticket Musumeci-Armao.

“Questa è una cosa che bisogna chiedere ad altri. Per me sarebbe sicuramente la soluzione migliore. Poi, se può in generale essere o no, non deve chiederlo a me. Non posso saperlo”.

In Forza Italia regna malessere anche per la candidatura di Gaetano Armao?

“Essendo i giochi ancora aperti, ognuno cerca di giocare la propria partita. Ma è chiaro che una volta che si decide il candidato su cui convergere si ritroverà l’armonia. Di questo sono assolutamente certo. Non mi arrendo all’idea di spaccare il centrodestra e consegnare la Sicilia, e poi l’Italia, ai Cinque Stelle, sapendo di avere tutte le carte in regola e gli uomini giusti per vincere ed offrire ai siciliani un futuro. E soprattutto migliore”.

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A proposito dei Cinque Stelle, sembra per loro spirare un buon vento.

“Bisogna mettere da parte ambizioni personali, e ognuno dovrà assumersi la responsabilità. Quindi, per il bene del centrodestra e della Sicilia serve trovare una sintesi. Se andiamo separati il rischio di perdere è molto concreto, ma se riusciremo a presentarci uniti davanti agli elettori questo pericolo scomparirà senza alcun dubbio. Buonsenso vuole che tutti facciano un passo indietro per provare a vincere le elezioni, evitando di regalare questa regione a Cancelleri, che sarebbe un altro Crocetta”.

Potrebbero emergere altre candidatureoltre a quelle di Musumeci e Armao?

“Non posso sapere niente. Non posso sapere niente nel senso che la posizione attuale è quella di volere assolutamente un candidato comune, vediamo quindi cosa succede”.

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