Berlusconi gioca in prima persona, oggi al Quirinale. Le mosse del Cav fino alle elezioni
LE CONSULTAZIONI La scelta dell’ex premier è in controtendenza rispetto ad altri leader politici, a cominciare da Renzi e Salvini
Sono due le parole chiave del colloquio che Silvio Berlusconi avrà oggi con Sergio Mattarella durante le consultazioni: “opposizione” e “responsabile”. L’appuntamento è alle 16, l’ex premier guiderà una delegazione composta dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Una scelta precisa quella di salire di persona al Colle, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri leader politici, a cominciare dai due Mattei, Renzi e Salvini. Berlusconi, infatti, non soltanto desidera gestire la partita direttamente ma è convinto di aver trovato al Quirinale un interlocutore con orecchie finalmente attente alle sue istanze, sebbene non abbia contribuito alla sua elezione. Ed è noto che il rapporto tra l’ex premier e i precedenti presidenti della Repubblica è sempre stato piuttosto difficile. A Sergio Mattarella, dunque, il leader di Forza Italia sottoporrà la posizione che è stata sancita da ultimo nella riunione di martedì ad Arcore e che sarà limata in mattinata nel corso di un incontro, che al momento dovrebbe essere ristretto ai soli capigruppo con la probabile aggiunta di Niccolò Ghedini e Gianni Letta, come sempre ambasciatore del Cavaliere presso le istituzioni.
E’ la linea è quella di tenere fuori i gruppi azzurri da un eventuale governo. Dunque, no al sostegno a qualsiasi tipo di esecutivo ma piena disponibilità a sedersi al tavolo della legge elettorale. Opposizione responsabile, appunto. Proprio come Matterella, e a differenza dei suoi alleati di centrodestra, d’altra parte, Silvio Berlusconi non ha alcuna fretta di andare al voto, anche se, ovviamente, il refrein degli azzurri è ‘non abbiamo alcun timore delle urne’. In realtà Forza Italia ha un consenso tutto da ricostruire ma, soprattutto, l’ex premier è convinto che entro l’estate si possa sbloccare la situazione alla Corte di Strasburgo dalla quale si attende che arrivi il via libera a una sua rinnovata candidabilità. Essere “opposizione responsabile” consente dunque al Cavaliere di prendere tempo ma anche di non far scoppiare le contraddizioni dovute alle diverse linee che non solo convivono nel suo partito ma anche tra la stessa Fi e Lega e Fratelli d’Italia. Berlusconi proverà quindi a tenere insieme i pezzi, marcando però anche la differenza da Salvini e Meloni: gli azzurri, infatti, non li seguiranno nelle annunciate mobilitazioni di piazza nel caso non si andasse al voto anticipato.
Questa è la posizione che l’ex premier dovrebbe sottoporre oggi a Mattarella. Per il resto, attende le mosse non soltanto del capo dello Stato ma anche di Matteo Renzi. Perché se dovesse tornare in auge l’ipotesi di un governissimo, che al momento pare impraticabile, è chiaro che il capo dello Stato non potrebbe che guardare a Silvio Berlusconi. Ma perché il Cavaliere possa prendere in considerazione questa ipotesi, che manderebbe in fibrillazione il partito e probabilmente anche l’elettorato, deve avere la certezza che al prossimo giro si vada a votare con una legge proporzionale, l’unica che gli consentirebbe di giocare in proprio e dunque svincolarsi dall’obbligo di alleanza con Fdi e Lega. Se mai si arriverà a tale trattativa, è chiaro che questa sarà una delle condizioni che il leader azzurro porrà. Più indicibile ma anche più desiderata è un’altra condizione: ossia che palazzo Chigi sblocchi la pratica ferma alla Corte di Strasburgo inviando le ragioni a proprio discarico che sono state richieste dallo scorso 5 luglio.