Berlusconi mette tutti in riga. Dissidenti deferiti ai probiviri

16 luglio 2014

Silvio Berlusconi mette tutti in riga, ammutolisce i dissidenti e minaccia chiunque ostacolerà il percorso delle riforme costituzionali: il rischio è di essere deferiti ai probiviri del partito, i cui componenti peraltro da Statuto devono essere nominati ex novo. E c’è da giurare che saranno scelti tra i fedelissimi del Cavaliere. Il patto del Nazareno viene quindi nuovamente blindato nel corso della riunione tra il presidente di Forza Italia e i parlamentari a piazza San Lorenzo in Lucina. Berlusconi invita di nuovo senatori e deputati all’unità, ma questo non significa affatto che non ci possa e debba essere un dibattito all’interno del partito. Berlusconi non cita mai direttamente i dissensi interni sulle riforme, ma la richiesta è chiara: basta dare l’immagine di un partito diviso e lacerato. L’accordo siglato con Matteo Renzi però va rispettato. Berlusconi è deciso quando parla con i suoi della necessità di rispettare il patto del Nazareno su riforme e Italicum e loda pubblicamente il capogruppo al Senato Paolo Romani per aver tenuto duro sull’accordo a Palazzo Madama. Già, Romani, che entrando nella sede di FI in piazza San Lorenzo in Lucina dice laconico riferendosi anche alla sentenza d’appello del processo Ruby attesa per venerdì: “Primo spero che non venga condannato. Secondo le riforme vanno avanti”. Il Cav però non rompe con l’ala più critica e cita parole di apprezzamento anche per il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta per l’opposizione condotta sul fronte delle riforme economiche. Perché una cosa sono le regole da scrivere insieme, altro è la politica economica.

Forza Italia quindi deve restare unita, per questo il suo leader invita i parlamentari ad evitare di aprire il dibattito. Nel corso della riunione parla praticamente solo lui, detta la linea facendo leva su quel carisma che per vent’anni ha tenuto unito il centrodestra portandolo spesso al governo dell’Italia, delle Regioni, dei Comuni. “Datemi fiducia”, dice Berlusconi ricordando ai suoi vent’anni di politica insieme, di battaglie comuni. Sulle riforme ribadisce: “Questa è la riforma possibile che vogliono gli italiani”, ribadendo la bontà del compromesso del patto del Nazareno e l’opera di diplomazia portata avanti da Denis Verdini, l’uomo delegato a trattare con il premier e segretario del Pd Matteo Renzi. “Sulle riforme sono stati fatti grandi passi avanti rispetto al testo del governo”, sottolinea l’ex premier nel corso della riunione durata poco meno di un’ora e che, dopo lo speech proprio di Verdini sulla fase precongressuale del partito che dovrà essere affrontata più in dettaglio, vede Berlusconi applauditissimo protagonista solitario. Nel chiedere la fine delle liti interne, il Cavaliere fa presente che se la squadra litiga nello spogliatoio non riconquista gli elettori.

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Berlusconi si presenta ai parlamentari con dei fogli in mano. Non parla a braccio. “Ho appuntato l’intervento per essere il più chiaro possibile”, spiega chiedendo fiducia. “Sono vent’anni – sottolinea – che vi fidate di me e credo di meritare la vostra fiducia”. Poi fa presente per l’ennesima volta che “uscire dal tavolo delle riforme sarebbe un autogol”. Berlusconi, insomma, tiene la barra dritta su riforme e Italicum. Nessun dibattito al termine della riunione: non intervengono neanche i senatori che non condividono la linea del governo Renzi sul superamento del bicameralismo perfetto e chiedono un Senato eletto direttamente dai cittadini. Ma alla fine dell’assemblea dei gruppi Vincenzo D’Anna dice comunque a Silvio Berlusconi: “Ma così dai ragione ad Angelino Alfano”. Pronta la replica di Berlusconi che gli risponde: “Ma allora vattene tu con Alfano”. “L’elezione indiretta del Senato continua a non convincermi”, ribadisce però Augusto Minzolini, senatore e capofila dei frondisti azzurri a Palazzo Madama che proprio non manda giù l’indicazione giunta dall’ex premier di non mandare a monte il patto del Nazareno e andare avanti sulle riforme.

Ma a tenere banco è anche la situazione delicata di Berlusconi e del partito: venerdì è attesa la sentenza d’appello del processo Ruby. Senza dimenticare gli altri procedimenti giudiziari aperti a carico del Cav. “Non è un momento facile, ma il nostro Presidente è sempre il migliore, Forza Italia ce la farà! Avanti con le riforme”, scrive su Twitter Maria Stella Gelmini. Per Maurizio Gasparri l’invito all’unità viene formulato da Berlusconi ai parlamentari anche affinché FI abbia “maggior peso politico in questa fase”. Nella riunione – spiega Gasparri al termine dell’assemblea dei gruppi – “c’è stata la replica di Silvio Berlusconi al lungo dibattito” sulle riforme. Il Cav – riferisce ancora il vicepresidente del Senato – “ha indicato la via dell’accordo sulle riforme che comprende sia il superamento del bicameralismo che la legge elettorale. Ciò non toglie che sull’economia il governo vada incalzato. Il superamento del bicameralismo è meglio dell’ennesimo fallimento sulle riforme”.

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