Un Congresso o Stati generali per Forza Italia; un Manifesto e liste alle amministrative di maggio per Energie per l’Italia, la sigla di Stefano Parisi. Si muovono in parallelo le strade di Silvio Berlusconi e del candidato sindaco di Milano del centrodestra, dopo la loro “riconciliazione”, sancita da una intervista di Parisi, che segue ai retroscena dei quotidiani nei gironi scorsi. Parisi, a un quotidiano, ha spiegato il percorso che ha in mente, grazie alla “oggettiva convergenza” con Berlusconi. Nessun suo ingresso in Forza Italia, ed anzi ulteriore strutturazione di Energie per l’Italia, per poi dar vita a “un’area politica liberale, popolare e riformista che abbia nel Ppe il suo punto di riferimento”: quindi una linea europeista distante da quella “lepenista” di Lega e Fdi. Una ipotesi non dissimile da quella a cui sta ragionando Berlusconi (che ha sentito l’ex manager Fastweb per gli auguri di buon anno), stanco degli attacchi di Matteo Salvini, come quello di venerdì.
VERSO CONGRESSO Il cambio di prospettiva è nato dopo i primi contatti con il Pd sulla legge elettorale, nei quali non è stato escluso a priori che si possa giungere a un sistema che permetta a Fi di svincolarsi dalla Lega: per esempio un proporzionale con un premio al partito più votato, o uno simile al tedesco. L’ex Cavaliere, riferiscono gli azzurri che lo hanno sentito in questi giorni, non ha intenzione di costringersi a una “lunga ed estenuante trattativa” sulla legge elettorale, che “sarebbe un suicidio” per Fi. Insomma, per risalire nei sondaggi, occorre tornare a occuparsi dei problemi concreti che riguardano gli italiani. Tre su tutti: quelli sociali (impoverimento della classe media), quelli fiscali (tasse più leggere per partite Iva) e quelli della sicurezza e dell’immigrazione. Su questi partirà un’iniziativa politica in primavera, che potrebbe concretizzarsi o in un Congresso di Fi, o negli Stati generali, con un profilo più programmatico. Il tutto valorizzando gli esponenti giovani ma collaudati, come Mara Carfagna, Andrea Mandelli o Maria Stella Gelmini.
CORTE EUROPEA Se poi il 17 gennaio, Antonio Tajani venisse eletto presidente del Parlamento Europeo, sarebbe un tassello che aiuterebbe il rilancio dell’immagine di Fi. Berlusconi, intanto, attende il responso della Corte europea dei diritti alla quale ha fatto ricorso contro la legge Severino, e ha quindi bisogno che non si voti prima della sentenza. Andrebbe bene l’autunno, come ha proposto nell’intervista Parisi. Questi, a Roma per una serie di incontri e riunioni, sta lavorando sia al Manifesto di “Energie per l’Italia” (il 19-20 dicembre ha riunito a Milano i gruppi di lavoro), sia alle liste che intende presentare alle elezioni amministrative di maggio, almeno nel Lazio, in Campania, Sicilia e altre regioni. L’obiettivo è raggiungere in ogni Regione quel 4-5% che costituisce la soglia di un possibile sistema elettorale, e con questa dote dar vita a un nuovo partito fondendosi con Forza Italia e altre sigle, realtà e associazioni di area liberale, popolare e riformista. Il nome? “Per l’Italia” ha suggerito Parisi a Berlusconi.