Berlusconi punta su Tajani, appello dei leader a indecisi
L’alt di Salvini ai voti di Casapound: “Non ne abbiamo bisogno”
“Sono vincolato per l’altissima carica che ricopre, a fare il nome” del candidato premier “soltanto quando lui me ne dara’ l’autorizzazione”, afferma Silvio Berlusconi. Per la prima volta il Cavaliere parla apertamente di Antonio Tajani per la poltrona di palazzo Chigi. Il diretto interessato per adesso frena: “Sono onorato dell’apprezzamento ma io vorrei restare presidente del Parlamento europeo, e’ importante per l’Italia”, ha affermato in un’intervista alla Welt. Ma qualora dovesse essere FI ad avere piu’ voti la scelta dovrebbe ricadere proprio sull’uomo forte del Ppe, anche se – ammettono nel partito azzurro – non si tratterebbe di un passaggio facile visto che non tutti a Bruxelles potrebbero essere contenti del cambio di passo. Su Tajani non ci sono veti di Salvini (“Nel caso rispettero’ i patti”, afferma il leader leghista), c’e’ il pieno appoggio di Noi con l’Italia mentre Giorgia Meloni chiede soprattutto chiarezza. Il quadro pero’ non e’ certo definito, dipendera’ dall’esito delle elezioni, da qui la linea prudente. La convinzione nel centrodestra e’ che al Senato i giochi siano delineati ma in ogni caso bisognera’ capire la consistenza dei numeri. Qualora dovessero mancarne una ventina per avere la certezza di avere un governo, sia Berlusconi che Salvini farebbero partire l’operazione allargamento della maggioranza. Il Cavaliere nei giorni scorsi ha sottolineato di aver scherzato con la sua battuta con i Cinque stelle colpiti dall’anatema di Di Maio, ma in realta’ i ‘big’ azzurri gia’ si preparano a lavorare sui singoli. E il leader del Carroccio, riferiscono fonti parlamentari, non si mettera’ di traverso. Due i paletti fissati dal partito di via Bellerio: il primo e’ che non bisognera’ aprire ad esecutivi di larghe intese. Il secondo e’ che chi intendera’ aggiungerci dovra’ condividere il programma, in particolar modo la flat tax.[irp]
FI, per esempio, gia’ guarda alla lista di Bonino, molti azzurri auspicano che superi il 3%. Ci sono poi i centristi ed eventualmente altri pezzi di forze parlamentari. “Parlero’ con tutti”, aveva spiegato Salvini. Ma ora c’e’ l’alt ai voti di Casapound: “Non ne abbiamo bisogno”, ha detto il segretario del Carroccio. “La nostra coalizione non ha nulla a che fare con loro e non avremo nulla a che fare con loro ne’ ora, ne’ in futuro”, ha tuonato il Cavaliere in un forum con l’Ansa. Intanto nel centrodestra si punta a chiudere la campagna elettorale mandando un segnale di unita’. La manifestazione dell’Atlantic all’Eur di giovedi’ sara’ targata solo Lega, mentre i tre leader faranno un appello finale al voto insieme: l’appuntamento e’ sempre giovedi’, ma alle ore 15 al Tempio di Adriano. Poi si aspettera’ lo spoglio, ognuno nella propria sede. Con la speranza di raggiungere quel 40% per governare. Altrimenti si andra’ alla ricerca di altri parlamentari alla Camera e al Senato. Ma in ogni caso, nell’eventualita’ che il centrodestra dovesse avere i numeri per governare, non sara’ facile formare un esecutivo. Berlusconi per ora ha lanciato i nomi di Cottarelli e Gallitelli, ma sono in tanti in FI ad ambire a posti di comando. Anche Fdi ha delle mire su alcuni dicasteri chiave. Per ora Salvini ha promosso un ministero per la disabilita’ e avanzato la pretesa sull’Agricoltura e sul Turismo, ma il leader del Carroccio potrebbe volere al governo anche gli ‘euro-scettici’ Bagnai e Borghi, nomi che pero’ potrebbero non incontrare il consenso di tutti gli alleati. Intanto nella Lega e’ sempre piu’ scontro tra Salvini e Maroni. “La sua Lega ha dimenticato il federalismo”, e’ l’accusa del governatore della Lombardia.[irp]