Silvio Berlusconi resta ricoverato per il settimo giorno nella terapia intensiva del san Raffaele. Nessuno bollettino medico viene diramato dai medici, l’unica indicazione sulle condizioni di salute dell’ex presidente del Consiglio è affidata a un gesto del figlio Luigi, che da dietro il finestrino dell’auto fa il pollice in su ai giornalisti. In mattinata, fonti dell’ospedale hanno fatto sapere che la notte è trascorsa tranquilla, dopo il bollettino di ieri che esprimeva “cauto ottimismo” e un “progressivo miglioramento”. Anche oggi il presidente di Forza Italia ha ricevuto le visite dei familiari, mentre Marta Fascina neanche oggi è stata mai vista uscire dall’ospedale. In mattinata il primo ad arrivare è il padre della compagna di Berlusconi, Orazio Fascina. La prima visita è invece quella del più giovane dei cinque figli, Luigi. Si trattiene per circa due ore, e al termine esce in macchina: il finestrino resta alzato, ma ai giornalisti che gli chiedevano come stesse il padre fa il gesto del pollice in alto, e il labiale sembra dire `Sta bene, sta bene`.
È l’unico dei visitatori a fare almeno un cenno, tutti gli altri entrano ed escono col massimo riserbo: Fedele Confalonieri, che si ferma per venti minuti, poi i figli Pier Silvio, Marina, Eleonora, e il fratello Paolo, che per circa due ore si trattengono nell’ospedale. All’ingresso, qualche cittadino testimonia l’affetto per l’ex premier: altri due striscioni sono stati legati alla cancellata dell’ospedale: “Forza Silvio, abbiamo ancora bisogno di te”. Silvio Berlusconi compie con solo Marta Fascina e la figlia Marina al suo capezzale la prima settimana di ricovero in terapia intensiva all’ospedale san Raffaele per leucemia cronica aggravata da una infezione polmonare. Per la prima volta in questi sette giorni la figlia maggiore di Berlusconi ha trascorso la notte in ospedale: arrivata all’ora di cena non è più stata vista uscire.
Prima di lei a Pasquetta al san Raffaele si erano visti nel pomeriggio per visite molto brevi pomeridiane solo il fratello Paolo e l’amico al fianco del Cav dall’adolescenza Fedele Confalonieri. Poco dopo l’arrivo di Marina aveva lasciato il nosocomio anche Orazio Fascina, il padre di Marta che in questi giorni era rimasto a fare compagnia alla figlia entrata in ospedale con Berlusconi e da allora mai uscita. Al san Raffaele dunque da ieri visite ridottissime e selezionatissime. Ed informazioni sullo stato di salute dell’ex premier ancor più con il gontagocce, con richiamo esplicito e diretto del prof Zangrillo alla stampa ad attenersi esclusivamente al bollettino medico ufficiale, per la seconda volta in una settimana diramato ieri in mattinata da lui – che dirige la terapia intensiva del san Raffaele- e dal prof. Cicero che ha la responsabilità dell’ematologia.
“Una minchiata”, in particolare ha voluto Zangrillo senza mezzi termini smentire con nettezza la notizia circolata nel pomeriggio di un Berlusconi per la prima volta sceso dal letto e seduto in poltrona, circolata nel pomeriggio dopo il “cauto ottimismo” espresso dal bollettino mattutino che confermava “un progressivo miglioramento” in un quadro di “gravità” complessiva delle condizioni dell’illustre paziente. “Siamo molto stanchi – ha voluto dire di persona all’ora di cena ai giornalisti Zangrillo, uscendo visibilmente teso e alterato nel piazzale del san Raffaele in compagnia di una giovanissima assistente medico- e vi chiediamo di essere seri, come noi siamo persone serie come la situazione richiede. Comprendiamo anche quest’attenzione che definisco ormai morbosa per un paziente che ovviamente non è particolare. Ma sulle condizioni di salute bisogna attenersi al comunicato firmato da me e da Ciceri e basta. Per cui se escono notizie che non rispondono al vero – circolate anche su testate autorevoli- sono informazioni che in gergo si chiamano fake. Un paziente in terapia intensiva – ha scandito piuttosto alternato- è un soggetto che merita cura intensive: non può alzarsi e stare in poltrona. Se cammina allora ve lo porto. E smentisco nella maniera più assoluta che siano state fonti ospedaliere a dare la notizia”.