Berlusconi si riprende la scena: No al referendum. E rilancia la riforma presidenzialista

Berlusconi si riprende la scena: No al referendum. E rilancia la riforma presidenzialista
19 ottobre 2016

“Diciamo No perche’ dopo il No sia possibile approvare, tutti insieme, una riforma vera, diversa, una nuova riforma che deve contenere la scelta da parte degli elettori del Presidente della Repubblica, un vero taglio dei parlamentari, che vanno ridotti di oltre la meta’”. Silvio Berlusconi esce allo scoperto in modo inequivocabile sul referendum. E lo fa con un’intervista al Tg5 nel corso della quale parla di una riforma alternativa che “deve contenere il vincolo di mandato, per cui un eletto non puo’ cambiare bandiera senza dimettersi, un limite costituzionale alle imposte, alla pressione fiscale che nessun governo puo’ superare, una vera riforma delle Regioni, che oggi sono diventate un’altra grande e costosa burocrazia”. Un’intervista che sembra essere una risposta a tutti coloro che negli ultimi mesi lo hanno accusato di disimpegno rispetto alla campagna referendaria, addirittura arrivando a pensare che i problemi (pur veri) di salute fossero usati un po’ come una scusante per non metterci la faccia. L’intervista di Silvio Berlusconi ha dunque in sé un valore politico. Ma è significativa anche per un’altra ragione. Da quando si è operato al cuore quest’estate, l’ex premier raramente è stato sulla scena politica: davanti alle telecamere si è fatto rivedere in pratica soltanto all’uscita dall’ospedale e il giorno del suo compleanno.

Per il resto, si è limitato a messaggi scritti inviati a questo o a quel convegno di Forza Italia in giro per l’Italia. Alimentando, peraltro, anche molte domande circa le vere condizioni della sua salute. Interrogativi che si sono moltiplicati nei giorni scorsi, quando si è recato negli Stati Uniti, accusando un malore all’arrivo a New York e rimanendo lontano dall’Italia per due settimane. In abito monopetto scuro, cravatta blu a piccoli disegni e classica spilletta di Forza Italia al bavero della giacca, e’ stato intervistato seduto alla sua ‘storica’ scrivania laccata bianca, circondata da cornici d’argento con le foto dei momenti salienti della sua carriera di imprenditore e politico. Il ‘set’ dal quale annuncio’ la sua ‘discesa in campo’.  Manca poco più di un mese e mezzo al referendum del 4 dicembre. E Berlusconi è sceso in campo per dire il suo “forte, deciso e responsabile No a questa riforma che favorirebbe una deriva autoritaria davvero con il rischio di un uomo solo al comando. Il contrario della democrazia”. “Con appena il 15% degli aventi diritto al voto – dice – quindi con una esigua minoranza, Grillo ad esempio, già padrone del Suo partito, potrebbe diventare anche col 55% padrone dell’unica camera che farà le leggi ordinarie e quindi diventare anche colui che sceglie il Presidente della Repubblica e i membri della Corte Costituzionale. Vorrebbe dire ‘padrone dell’Italia e degli italiani’. E non diciamo No per lasciare le cose come stanno”. “Sapete bene – conclude l’ex premier – che siamo in un momento difficile l’economia non cresce, il lavoro manca, la povertà aumenta, l’immigrazione prosegue incontrollata, la sicurezza di tutti è in pericolo, in Europa non riusciamo a far valere le nostre ragioni. Eppure, incredibilmente, questo governo punta su una riforma costituzionale mal scritta e pericolosa per ritrovare quel consenso che non ha più. Anche per questa ragione dobbiamo rispondere con un forte, deciso e responsabile No”.

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